7 diversi motivi per cui un lavoratore dipendente dovrebbe aprirsi il Fondo Pensione (e destinarci il TFR).
Lo sanno bene i miei clienti e i miei contatti professionali ...
Ritengo la PREVIDENZA INTEGRATIVA un sentiero oggi obbligato per andare incontro a un futuro sereno.
La pensione pubblica sarà sempre più avara.
Occorre tirare la testa fuori dalla sabbia e PIANIFICARE per tempo.
Prima si inizia a risparmiare e ad accantonare, meglio è.
Lo strumento più potente nelle mani dei risparmiatori è il TEMPO, grazie al quale il "miracolo" della capitalizzazione composta può molto.
Vediamo allora i 7 diversi motivi per cui un lavoratore dipendente dovrebbe aprire il Fondo Pensione (FP) e destinarci il proprio TFR.
1) POSIZIONE INDIVIDUALE NOMINATIVA
Tutto il capitale versato nel FP (TFR e versamenti aggiuntivi volontari) è intestato ed è riconducibile direttamente all'intestatario della posizione.
Il dipendente che richiede alla propria azienda di versare il suo TFR nel FP può monitorare i vari versamenti e deve ritenersi più sicuro del fatto che l'azienda gli accredita quanto gli spetta, non usando invece tale importo per pagare, ad esempio, i
fornitori.
Un domani che il dipendente cambierà datore di lavoro, il TFR sarà accreditato nel Fondo e non dovrà pertanto stabilire con l'azienda un "piano di rientro" come spesso succede.
2) TASSAZIONI
Il dipendente che decide di destinare il suo TFR al FP vedrà la prestazione erogata, tassata a titolo definitivo con un'aliquota massima del 15%, decrescente dopo 15 anni di adesione al Fondo dello 0,30% annuo sino ad un minimo del 9%.
Il TFR lasciato in azienda è invece tassato con aliquota media IRPEF, il cui primo scaglione è pari al 23%.
Parliamo quindi di un importantissimo risparmio fiscale.
Tutti i versamenti su base volontaria sono inoltre deducibili dal reddito imponibile fino a un massimo annuo di 5.164,57€.
Tale agevolazione determina un risparmio di imposte fino a un massimo del 43% su base annua.
In sostanza, lo Stato rimborsa parte del capitale versato.
Anche i rendimenti del FP godono di una tassazione agevolata, pari al 12,50% per la parte investita in Titoli di Stato, e pari al 20% per gli altri rendimenti (non il 26%).
3) ANTICIPAZIONI
Un FP prevede 3 diverse possibilità di anticipazione.
Da subito, il 75% del capitale può essere richiesto dall'iscritto per spese mediche e sanitarie conseguenti a gravi situazioni.
Dopo 8 anni di adesione al Fondo, fino al 75% del capitale può essere richiesto per l'acquisto o la ristrutturazione della prima casa.
Sempre dopo 8 anni, un ulteriore 30% può essere richiesto per altre esigenze.
IL TFR lasciato in azienda può invece essere richiesto e anticipato solamente dopo almeno 8 anni di servizio presso la stessa azienda e l'ammontare richiesto non può eccedere il 70% dell'importo maturato.
Tale anticipazione inoltre può essere richiesta una sola volta nel corso del rapporto di lavoro.
4) RENDIMENTI
I Fondi Pensione storicamente sono stati in grado di rivalutare il capitale investito molto più di quanto il TFR viene rivalutato se lasciato in azienda (1,5% fisso + il 75% dell'inflazione).
Nel 2017, ad esempio, il TFR in azienda si è rivalutato per legge dell'1,7%, mentre i Fondi Pensione Aperti hanno reso in media il 3,3%.
Il Fondo Pensione Azimut Previdenza ha riconosciuto ai clienti un rendimento del 4,99% per la linea Equilibrata, e del 6,58% per il comparto Crescita.
Differenze importanti alle quali vanno aggiunti anche gli anni precedenti.
5) CAPITALE BLINDATO
Il FP è l'unico strumento di investimento finanziario realmente blindato in fase di accumulo.
Impignorabile e insequestrabile.
Al raggiungimento della pensione, solamente 1/5 della rendita potrà essere eventualmente pignorata.
6) BOLLO MONTI
Il FP è l'unica soluzione di investimento a cui non si applica il Bollo Monti dello 0,20% sul patrimonio investito.
7) PIANIFICAZIONE SUCCESSORIA
Molti clienti, in fase di apertura del FP, giustamente mi chiedono "e se dovessi venire a mancare, che cosa succederebbe ai miei risparmi investiti nel FP?"
In fase di apertura, il contratto del FP prevede che l'intestatario indichi un beneficiario caso morte.
Se, in fase di accumulo, l'intestatario dovesse mancare, tutto il capitale verrà riconosciuto al beneficiario indicato scontando una tassazione massima del 15 e minima del 9%.
Previdenza è PRIVARSI DI POCO OGGI PER NON DOVERSI PRIVARE DI MOLTO DOMANI.
E tu, cosa scegli?
PREVIDENZA o ... provvidenza?
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