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Uno sguardo ai mercati finanziari e alla salute dell'economia.

Uno sguardo ai mercati finanziari e alla salute dell'economia.

Qualche sabato fa, Il Sole 24 Ore si poneva giustamente questa domanda: Quanto salirà ancora Wall Street?

Questo era quello che si chiedeva, ormai da tempo, chi, come me, lavora nel settore finanziario e gestisce patrimoni.

Il mese di Gennaio, per i mercati finanziari, era stato il migliore degli ultimi decenni.
Era in corso da anni il secondo rally più lungo della storia secolare della Borsa USA.
Le azioni americane quotavano a prezzi non da bolla, ma molto generosi.
Il rally si è interrotto nella giornata di Mercoledì 31 Gennaio.
Da Venerdì 2 a Giovedì 8 si sono scatenate le vendite e le perdite hanno toccato oltre il 10%.
Come spesso succede poi, il mercato azionario americano ha portato con sé in perdita anche gli altri mercati finanziari mondiali.

Tutto questo, si ritiene, sia stato dovuto ai timori legati al rialzo dei tassi di interesse.
Venerdì 2 infatti, il dato sulla crescita dei salari in America ha fatto salire le aspettative di una stretta sui tassi della Fed.
In America, grazie a un'economia solida e in salute caratterizzata da un tasso di disoccupazione del 4% e aiutata anche dal dollaro debole che favorisce le esportazioni, si stimano 3 rialzi dei tassi di interesse nel corso del 2018.

Ciò che è successo la scorsa settimana nei mercati, prima o poi doveva verificarsi.
Ora però è giusto chiedersi: Ma in che stato di salute si trova attualmente l'economia mondiale?
Vedo di riepilogare i pareri in merito di alcune importanti case di investimento a livello mondiale.

La salute delle Imprese, con gli utili in forte crescita (+9% la stima 2018), e la salute dell'economia globale, fanno pensare che non siamo vicini alla fine di un ciclo economico.
Si ritiene anzi che la crescita economica farà bene anche quest'anno, con un +3,7%, il dato più robusto post 2011.
Questo buono stato di salute riguarderà sia le economie avanzate (+2% la loro stima) che anche quelle emergenti (+4,9%).
Una ripresa economica globale sincronizzata quindi che si tradurrà in un buon aumento degli utili aziendali.
Per la prima volta dal 2008, nel 2017 la crescita dell'Eurozona ha leggermente superato quella degli Stati Uniti.
Tutto questo delineerebbe un quadro ancora positivo per i mercati azionari.
Sotto questo aspetto, l'Europa, a sconto rispetto l'America, è considerata attraente.
La crescita degli utili europei potrebbe però risentire della forza attuale dell'Euro.
Il Giappone, dove l'Abenomics funziona e le aziende quotate registrano una forte crescita dei profitti, dovrebbe far bene anche quest'anno.
Sono visti poi positivamente anche i Paesi Emergenti, favoriti dalla ripresa del commercio e dalla crescita mondiale.
Questi mercati offrono inoltre uno sconto di valutazione rispetto a quelli dei paesi sviluppati.

Parlando invece di Inflazione, nei prossimi mesi ci si aspetta che rialzi un pò la testa rispetto ai dati attuali, sopratutto in America e in Europa.
Oggi, molti importanti paesi presentano ancora un'inflazione sotto l'1%.
Un dato dovuto anche alla sempre più aggressiva concorrenza dei colossi dell'e-commerce nei confronti dei retailers tradizionali.
Il cosiddetto "effetto Amazon" sta generando infatti una forte pressione al ribasso sui prezzi al consumo.

Viviamo però in un mondo basato sul Debito.
Il debito mondiale, in continua crescita, ha toccato il nuovo record storico di 233 trilioni di dollari.
Qualcosa come il 318% del Pil mondiale.
Un dato enorme che potrebbe avere degli impatti sulla crescita economica.

Molte aziende si stanno inoltre dematerializzando, producendo ricavi molto importanti con molti meno dipendenti, rispetto al passato, al loro attivo (Blockbuster vs Netflix).

La ricchezza mondiale si sta concentrando sempre più.
Lo 0,7% della popolazione detiene oggi il 46% della ricchezza al mondo.
Il 7,9% ne detiene invece il 40%.

Concludendo, questa correzione, segnando un deciso ritorno della volatilità, ci ha ricordato che i mercati possono anche, ancora scendere.
I cali di borsa di questi giorni possono aver spaventato, ma non è certo il caso di farsi prendere dal panico.
Ciò che conta è pianificare seriamente, investendo su segmenti di rischio adeguati e giudicando la propria tolleranza alle oscillazioni in funzione degli obiettivi.