Quando si tratta di pianificare e costruire per tempo il proprio futuro finanziario, uno dei "dilemmi" principali degli investitori alle prime armi è quello di scegliere tra un Piano di Accumulo del Capitale (PAC) e un Fondo Pensione.
Questa decisione è particolarmente cruciale per i giovani, che devono valutare se e come destinare una parte delle loro entrate alla messa in sicurezza del proprio futuro.
Questi due strumenti di investimento hanno molto in comune: sono forme di risparmio gestito che prevedono investimenti ricorrenti nel tempo, e hanno una logica di lungo, se non lunghissimo, periodo.
Apparentemente si potrebbe pensare che un PAC sia sufficiente per accumulare un capitale da destinare alla pensione, ma ci sono differenze importanti da considerare.
Vediamole assieme:
1. Integrazione con la pensione pubblica
Il Fondo Pensione ha lo scopo dichiarato di integrare il futuro assegno pubblico, che inevitabilmente sarà sempre più magro.
Lo scopo in partenza del PAC può essere invece più generico, in quanto permette di disporre di un capitale al termine del periodo di investimento, liberamente destinabile a qualsiasi esigenza o obiettivo.
Questa distinzione fa ben comprendere come i due strumenti possano essere usati anche assieme.
2. Utilizzo del TFR
Entrambi gli strumenti consentono di decidere l'importo dei versamenti e la loro frequenza nel tempo.
Solo nel Fondo Pensione, nel caso di un lavoratore dipendente, si può però versare ed investire il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), garantendosi al contempo una tassazione più agevolata rispetto allo stesso lasciato in azienda.
Il PAC non è infatti predisposto alla gestione del TFR aziendale.
3. Durata dell'investimento
La durata di un PAC è generalmente stabilita a priori ed è totalmente libera nel durante.
Il Fondo Pensione, al contrario, è per natura indissolubilmente legato al raggiungimento dei requisiti di pensionamento.
Questo rende il PAC decisamente più flessibile per chi desidera un maggiore controllo sui tempi di investimento, e sulla disponibilità eventuale del capitale investito.
4. Riscossione anticipata del capitale
Nel caso di un PAC, è possibile richiedere in qualsiasi momento il rimborso (totale o parziale) del capitale accumulato.
Il Fondo Pensione è invece soggetto a regole precise stabilite per legge: riscatti parziali, anticipazioni, o l’opzione R.I.T.A. (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata) per chi si avvicina al pensionamento.
5. Prestazioni finali
Al termine del percorso di investimento attraverso un PAC, si potrà liberamente disporre del capitale residuo, che, in caso di disinvestimento, nel giro di pochi giorni sarà accreditato in conto corrente.
Con il Fondo Pensione, invece, una volta tagliato il traguardo pensionistico, si ha la possibilità di scegliere tra un capitale, una rendita, o una combinazione di entrambi.
Le tempistiche di rimborso del Fondo Pensione sono generalmente un pò più lunghe rispetto a quelle di un Piano d'Accumulo.
6. Trattamento in caso di premorienza
In caso di decesso dell'investitore, il capitale accumulato in un PAC seguirà le normali regole successorie.
Nel caso invece di un Fondo Pensione, l’importo verrà destinato ai beneficiari caso morte indicati dall'aderente in fase di apertura del rapporto, o successivamente comunicati.
7. Vantaggi fiscali
Qui emerge una differenza importante: i versamenti volontari nel Fondo Pensione sono deducibili dal reddito imponibile, il che significa godere di un risparmio fiscale che varia dal 23% al 43%, a seconda della propria aliquota IRPEF.
Questo ritorno fiscale è una vera e propria forma di rendimento aggiuntivo del Fondo Pensione, e nessun altro strumento di investimento finanziario porta con se questo vantaggio.
Anche la tassazione sui rendimenti è più favorevole nel Fondo Pensione (20%) rispetto al PAC, le cui plusvalenze sono generalmente tassate al 26%.
Quale scegliere quindi?
Premettendo che la sottoscrizione di uno non esclude quella dell'altro, la scelta tra un PAC e un Fondo Pensione dipende dalle esigenze e dall'orizzonte di investimento di ognuno.
Se si cerca la flessibilità di investimento, e si ha un obiettivo di risparmio (anche generico) a medio-lungo termine, il PAC è la soluzione ottimale che consente di far lavorare il risparmio per il raggiungimento dei traguardi prefissati.
Se si cerca invece un'integrazione alla futura pensione pubblica, si accettano i vincoli imposti dalla legge, e si vuole approfittare dei notevoli vantaggi fiscali che il prodotto porta con se, il Fondo Pensione è la via maestra.
In entrambi i casi, è fondamentale iniziare il prima possibile.
Quanto prima si comincia, infatti, tanto più si potrà sfruttare il potere del tempo e dell'interesse composto.
Se hai dubbi su quale sia lo strumento giusto per te, non esitare a contattarmi.
Insieme possiamo valutare la soluzione più adatta, utile ad assicurarti un futuro sereno e finanziariamente sicuro.