Se nella mia 4 Minuti di Venerdì 11 Ottobre ti invitavo ad aver fiducia nel futuro, perché il mondo è un posto migliore di quello che molti sono portati a pensare, soprattutto i più giovani tendono a vivere oggi in uno stato di infelicità che impedisce di fare piani a lungo termine.
Negli ultimi anni, infatti, una sempre più incerta visione del futuro ha portato (e sta portando) sempre più persone, specialmente tra i Millennials (nati tra il 1980 e il 1994) e la Generazione Z (nati dal 1995 in poi), a modificare il proprio approccio alla
gestione delle finanze personali.
Un fenomeno sempre più discusso e radicato è quello del Doom Spending, ovvero la tendenza a spendere denaro per cercare gratificazioni immediate, senza pensare troppo al domani.
Con obiettivi come l'acquisto di una casa o la creazione di una famiglia sempre più lontani, molte persone scelgono di vivere il proprio presente, rifugiandosi in spese meno impegnative e dalla soddisfazione istantanea, rinunciando a garantirsi una stabilità per il futuro.
Il doom spending è considerato come l'esasperazione del consumismo, ed è importante capire le radici di questa scelta che vanno oltre la semplice voglia di shopping.
Il tutto nasce dunque in un clima di sopraffazione da cattive notizie e di ansia per il futuro, per sfuggire dal quale in molti si buttano in questa "bulimia da shopping" che rischia di lasciare dietro di sé soltanto debiti e un orizzonte
privo di certezze.
A questo si aggiunge il marketing, che tende a legare il bisogno di nuovi prodotti al benessere fisico e mentale.
Alcune settimane fa ho letto che una psicologa spiegava che "avere un cervello umano nel mondo di oggi significa essere cronicamente stressati. La maggior parte dei problemi che vediamo ogni giorno sono cose per cui non possiamo fare molto.
Al contrario, acquistare cose è un'azione che si può completare e che risolve nell'immediato un problema percepito".
Secondo uno studio recente, oltre il 40% dei Millennials e ben il 35% della Generazione Z ha ammesso di spendere per sentirsi meglio, come una forma di consolazione che porta però, in certi casi, ad una vera e propria dipendenza.
Una delle principali cause è l'aumento incontrollato delle spese e degli affitti in particolare: in Italia, nell'ultimo anno, sono cresciuti dell'8,5% su base nazionale.
In America si stima che i canoni siano cresciuti del 40% più dell'inflazione nell'ultimo decennio!
I social media stanno amplificando questo fenomeno.
TikTok, in particolare, è una vera e propria vetrina al cui interno milioni di persone condividono le loro esperienze di acquisti impulsivi.
Si stima che il 64% dei Gen Z utilizzi proprio i social per fare shopping, e il 41% ammette di farsi influenzare dai vari influencer.
Spese immediate che danno l'illusione di una vita appagante e in controllo, per una generazione che rischia invece di veder sfumare i suoi obiettivi più importanti.
Dietro questa dinamica c'è anche la percezione nei giovani che il loro futuro sia già segnato.
A questo porta, d'altra parte, la continua esposizione a notizie negative.
I dati parlano di una generazione in bilico: un sondaggio internazionale di Cnbc ha rivelato che solo il 36% degli adulti si sente finanziariamente più stabile dei propri genitori, mentre il 43% si considera in una situazione peggiore.
Dopo tanto tempo, sarebbe questa la prima volta che i giovani si trovano a vivere con l'idea di non poter raggiungere gli standard economici di mamma e papà.
Ma come affrontare il doom spending?
Essere consapevoli di queste dinamiche non significa necessariamente doverle evitare del tutto.
Ritengo che la chiave stia nel trovare un sano equilibrio tra le esigenze di oggi e la pianificazione orientata al futuro.
Il primo passo è quello di acquisire una maggiore consapevolezza delle proprie abitudini di spesa.
Stabilire dei chiari e concreti obiettivi finanziari, come risparmiare per un'eventuale emergenza o per uno o più progetti a lungo termine, può aiutare a definire meglio le priorità.
È utile poi anche sfruttare le tecnologie a disposizione, come le app di gestione delle spese, per tenere sotto controllo il proprio budget e comprendere dove si può risparmiare senza rinunciare completamente ai piaceri del presente.
Sono ovviamente di parte, ma ritengo che il fenomeno del doom spending evidenzi ancor di più che c'è un grande bisogno di consulenza finanziaria, soprattutto nel nostro paese.
Di consapevolezza sui benefici che un supporto professionale alle decisioni di natura finanziaria può garantire.
Si può vivere il presente senza compromettere il futuro!