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www.davideberto.it2024-10-11
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    INEVITABILE INDIA

    Le lunghissime elezioni indiane sono ancora in corso: iniziate il 19 Aprile, si protrarranno per ben 7 settimane in modo da permettere a 950 milioni di aventi diritto di esprimere le loro preferenze nei 28 stati dell'unione.
    E' il più grande esercizio elettorale democratico al mondo.
    I sondaggi fanno pensare che l'attuale primo ministro Narendra Modi, in carica dal 2014, sarà riconfermato per la terza volta, con promesse di innovazioni future ancora maggiori di quelle viste finora.
    L'obiettivo è quello di mobilitare i capitali interni e attrarre, soprattutto, quelli esteri.
    L'atmosfera è frizzante e le aspettative elevate, così come l'interesse internazionale attorno alle sorti politiche del mastodontico paese asiatico.

    Oggi l'India è la quinta economia mondiale dopo Germania e Giappone, ma sta scalando rapidamente la classifica ed è attesa sul podio entro il 2027 alle spalle di Stati Uniti e Cina.
    L'idea che l'economia indiana stesse per decollare si è diffusa spesso in passato, ma è sempre durata poco.
    Sarà diverso questa volta?
    Sono tanti i soggetti in gioco a pensare che sì, questa questa volta il decollo sarà stabile e forse addirittura straordinario.
    Ma da cosa deriva questa convinzione?
    Dal palesarsi di una favorevole congiunzione di aspetti geopolitici e di domanda interna. Approfondiamoli assieme.

    > Da una parte, i recenti eventi internazionali suggeriscono alle imprese di diversificare le produzioni e le catene di creazione del valore : meno Cina e più India allora.
    Apple e Tesla, solo per citarne due, sono tra i big che già si sono impegnati in questa direzione.

    > Dall'altra, i consumi del miliardo e 400 milioni di abitanti sono stati finora il principale stimolo alla crescita economica e sono destinati ad aumentare.
    I salari salgono al ritmo del 5% annuo, il reddito spendibile del 15%: sono tutte risorse che alimentano la domanda di beni e servizi finora trascurati, come case migliori, protezioni assicurative, beni di consumo voluttuari.

    > Vi è poi la demografia, straordinario punto di forza dell'economia indiana.
    Basti pensare che nel 2030 la popolazione in età da lavoro supererà il miliardo, e questa situazione andrà avanti oltre la metà del secolo per poi calare solo lentamente secondo le previsioni.
    Ricorda sempre che la demografia è, in prima e ultima istanza, il destino dei popoli.

    > Le infrastrutture sono inoltre in rapidissima espansione, con strade ed aeroporti raddoppiati nell'ultimo decennio, e con le ferrovie che hanno addirittura triplicato la loro velocità, pur rimanendo ancora lontane dagli standard occidentali.
    Anche le connessioni a banda larga sono esplose: da 6 milioni nel 2014 agli 850 milioni attuali, così come il sistema di pagamenti digitali tra i maggiori al mondo.
    Proprio Modi, fin dal suo primo mandato, ha pensato che solo la manifattura crea posti di lavoro, e per questo, con lo slogan Make in India, ha puntato molto su strade, treni, aerei e navi.

    > Infine, lo sviluppo della finanza.
    La Borsa è ai massimi, con l'indice di riferimento (Nifty 50) cresciuto attorno al 30% nell'anno fiscale terminato a Marzo, e quasi del 90% negli ultimi 5 anni.
    Le banche hanno migliorato i loro bilanci e sono più solide, finalmente iniziano a finanziare la reale economia del paese che conta per oltre l'80% della forza lavoro.

    Certo, i punti di attenzione non mancano.
    Su tutti, un modello focalizzato sulla crescita trascura inevitabilmente gli squilibri sociali, rendendoli così sempre più evidenti.
    Oggi l'1% più ricco della popolazione indiana intercetta oltre il 22% del reddito nazionale, e possiede più del 40% della ricchezza del paese.

    Le previsioni di una crescita superiore al 6% annuo nel prossimo quinquennio, posizionano l'India come un importante motore dell'espansione economica globale.
    Il paese si sta gradualmente spogliando della qualifica di mercato emergente, per entrare nel novero delle nazioni più sviluppate, una volta risolti i problemi interni.
    Non sono quindi tutte rose e fiori in conclusione.
    Ma, anche se il mercato azionario è oggi piuttosto caro (i prezzi delle azioni quotate viaggiano mediamente a quasi 30 volte gli utili, mentre negli altri paesi emergenti questo valore è attorno a 13, e nei paesi sviluppati a 18), c ome lo si è detto anni fa della Cina, non si può evitare oggi l'India in quella parte di portafoglio d'investimento ben orientata al futuro.
    Certo, sempre con la dovuta attenzione, con il giusto peso all'interno di un portafoglio ben diversificato, e con il corretto orizzonte temporale dell'investimento stesso.
    Perché la strada della crescita indiana appare ora finalmente stabile e ben tracciata.
  • E' tutto per questo piovoso Venerdì.
    Ti auguro un sereno fine settimana.
    Un caro saluto.

    Davide