Nel giro di dodici mesi o poco più, il mondo degli investimenti finanziari ha vissuto una montagna russa di risultati ed emozioni conseguenti.
L'annus horribilis del 2022 ha lasciato segni indelebili sui portafogli degli investitori, con perdite che oscillavano tra il -10 e il -20%, ma anche oltre, in diverse asset class.
In questo contesto, la silenziosa erosione inflativa ha complicato ulteriormente le scelte finanziarie degli italiani, che hanno risposto con un massiccio ritorno verso i titoli di Stato.
In sole 3 tranche di emissioni (Giugno e Ottobre 2023, + Marzo 2024) i Btp Valore hanno totalizzato sottoscrizioni per circa 54 miliardi.
A questi occorre aggiungere altri 40 miliardi circa, recentemente investiti in altre tipologie di titoli di Stato.
Tutto questo "patriottismo finanziario" ha certamente fatto la felicità del Governo Meloni che, fin dal suo insediamento, ha dichiarato di voler riportare il debito pubblico in mano agli italiani, per poter così essere più "padroni del nostro destino" e ridurre di conseguenza l'esposizione del Bel Paese ai mercati finanziari globali.
Ma ha anche evidenziato una chiara tendenza alla cautela tra gli investitori, che hanno preferito alleggerire
le esposizioni in fondi comuni e polizze, piuttosto che metter mano al mare di liquidità che giace sui conti correnti.
Pensa che secondo un recente sondaggio, il 48% di coloro che investe in Italia nella convinzione che sia un modo per contenere o ridurre i rischi globali, è disposto anche ad accettare minori rendimenti.
La cautela, tuttavia, non sempre paga nel mondo degli investimenti.
Con i Btp che offrono dei rendimenti chiari a priori e stabili, gli investitori dovrebbero bilanciare questa ricerca di sicurezza con la necessità di ottenere dei rendimenti competitivi.
Questo è particolarmente vero considerando le performance positive registrate dai fondi comuni nel 2023, con rendimenti medi che hanno toccato il 6,2% per gli obbligazionari, l'8,4% per i bilanciati, e quasi il 16% per gli azionari.
Chi detiene titoli di Stato può invece ambire al 3 - 4% l'anno, tenendoli fino a scadenza.
Optare quindi per un rendimento certo, per farsi invece sfuggire qualcosa di incerto, nel corso del 2023 non ha pagato, e non sta pagando neanche in questi primi mesi del 2024.
Ma almeno i Btp offrono ora rendimenti decenti, dopo molti anni di tassi a zero se non addirittura negativi.
Hanno una tassazione agevolata e sono privi di costi.
Che dire, invece, degli oltre 1.500 miliardi parcheggiati in modo permanente in contanti e depositi bancari e postali?
Una montagna di risparmi dormienti, pari circa all'85% del Pil 2023, che non sono utilizzati per finanziare la crescita del nostro paese e nemmeno per ricavarne un rendimento...
Scelte, in sostanza, molto poco lungimiranti, dettate più dall'emozione e dai timori del momento, che non da un'accurata pianificazione.
Chi invece è stato seguito a dovere da un bravo Consulente di fiducia, ha potuto beneficiare di consigli che gli hanno permesso di sfruttare il buon andamento dei mercati finanziari nel corso del 2023, soprattutto in occasione del rally di fine anno,
proseguito poi anche in questi primi mesi del 2024.
Questa logica consulenziale si è riflettuta nei numeri di raccolta delle grandi reti di consulenza finanziaria, che hanno raggiunto lo scorso anno il terzo miglior risultato annuale di sempre, mentre gli sportelli bancari e gli uffici assicurativi hanno
registrato uscite importanti.
Il mio consiglio, in conclusione, è allora quello di non esagerare con la spasmodica ricerca del rendimento e con gli investimenti in Btp.
Certamente i titoli di Stato possono trovare spazio in portafoglio, ma sempre in una logica di diversificazione del rischio e degli emittenti in ambito obbligazionario.
Ciò che più conta è partire sempre dai propri bisogni e dalle proprie esigenze, con la costruzione di un accurato percorso di pianificazione finanziaria
, al cui interno gli strumenti di investimento (Btp o altri ancora) devono essere considerati solamente come la parte finale, non quella iniziale, della corretta costruzione della strategia di investimento.
Ricorda sempre: è sbagliato partire dalla ricerca del rendimento.
Il rendimento va visto come la logica conseguenza di un progetto ben costruito e pianificato.
Al rendimento ci si arriva con naturalezza.
Ecco allora che il ruolo del bravo Consulente Finanziario diventa cruciale per investire in maniera consapevole e per acquisire educazione finanziaria.