Negli ultimi anni, l'argomento della Pensione è diventato sempre più rilevante per gli italiani.
Il rapido invecchiamento della popolazione e i cambiamenti nel sistema previdenziale (ricordiamoci che con l'attuale sistema contributivo i lavoratori attivi pagano, di fatto, per chi è già in pensione), hanno alimentato una crescente preoccupazione riguardo al proprio futuro finanziario in età avanzata.
Tuttavia, nonostante questa consapevolezza, molti ancora rimangono passivi e poco informati in merito alle possibili opzioni.
Secondo una recente ricerca, il 93% degli intervistati valuta l'opzione di integrare la pensione con investimenti o piani di risparmio privati, ma solo una minoranza, il 25%, ha agito concretamente per valutare e conoscere nel dettaglio la propria situazione
previdenziale.
Tutti gli altri si affidano invece a fonti online per recuperare informazioni, o continuano a procrastinare senza prendere alcuna decisione.
E il tempo inesorabilmente passa...
La ricerca ha coinvolto una vasta gamma di persone, da lavoratori di tutte le categorie a pensionati, con livelli di istruzione che vanno dalla licenza media al master universitario.
Ciò che emerge è un quadro di grande incertezza riguardo al futuro pensionistico.
Il 59% del campione teme di ricevere un assegno insufficiente, il 25% ha il timore di doversi ritirare in età molto avanzata, il 9% è addirittura convinto di non percepire alcun importo pensionistico.
Un altro dato rivelatore è la mancanza di conoscenza in materia previdenziale.
Molti intervistati non sono in grado di quantificare i contributi di anno in anno versati, o di stimare in proiezione futura il valore del proprio assegno pensionistico mensile.
Questa inconsapevolezza si riflette anche nella scelta degli strumenti di pianificazione previdenziale: solo l'11% conosce strumenti come i piani di risparmio privati.
È particolarmente interessante notare come i più preoccupati non siano tanto i ventenni, per i quali l'evento pensione è oggettivamente lontano, quanto i "giovani adulti" tra i 35 e i 40 anni, entrati in una fase di maggior consapevolezza per fattori
come la creazione di una famiglia, la nascita dei figli e l'invecchiamento dei genitori.
Tutte variabili che portano inevitabilmente ad essere più responsabili e previdenti.
Tuttavia, nonostante questa crescente presa di coscienza, molti rimangono immobili di fronte al problema previdenziale.
C'è una tendenza a credere che lo Stato in qualche modo interverrà, o che le cose cambieranno in meglio nel corso del tempo.
Poveri illusi...
Con il livello di debito ormai raggiunto dal nostro paese, e con la situazione demografica che non prospetta nulla di buono, é sempre più importante agire e pianificare
in proprio la costruzione di un personale piano pensionistico, che non può più essere considerato solamente come "integrativo", ma dovrà necessariamente essere connesso e aggregato alla pubblica previdenza.
Solo la concretezza e lo sfruttare a dovere il tempo a propria disposizione, possono allora permettere di garantire una pensione confortevole e una stabilità finanziaria in età avanzata.
Investire in primis nella propria educazione finanziaria, e farsi poi affiancare da un Consulente Finanziario esperto, sono i passi cruciali da compiere.
La pensione non è un obiettivo da lasciare al caso o alla speranza che le cose, in qualche modo, migliorino da sole.
È un obiettivo che richiede consulenza, pianificazione, concretezza.