La cosa importante da ricordare è che ci sono varie scelte possibili, davanti a questo prezzo alto e doloroso da pagare:
- si può decidere di pagarlo, accettando di conseguenza nel tempo la volatilità e gli stravolgimenti;
- si possono scegliere titoli e investimenti gravati da minor incertezza, con rendimenti, di conseguenza, più contenuti;
- oppure si può tentare l'azzardo: cercare di ottenere il rendimento più elevato, evitando però quella volatilità che inevitabilmente lo precede e lo accompagna.
Un pò come quando vogliamo un'automobile nuova il cui costo è pari a 30.000 $: quell'auto la possiamo acquistare pagando il suo prezzo di mercato, possiamo eventualmente trovarne una di usata ad un costo inferiore, oppure possiamo addirittura
provare a rubarla...
Il 99% delle persone sa ovviamente che sarebbe il caso di evitare la terza opzione, perché le conseguenze negative del furto superano i vantaggi.
Molti investitori scelgono però proprio la terza opzione nel loro modo di investire.
Pur essendo onesti e benintenzionati, si comportano come dei ladri d'auto ideando trucchi e strategie per ottenere il rendimento senza pagarne il giusto prezzo.
Come?
Entrando ed uscendo dal mercato.
Tentando di vendere il titolo o l'investimento fatto prima di una possibile recessione, comprandolo poi nuovamente prima del boom successivo.
Cercando, in questo modo, di scansare la volatilità.
Ma le divinità del denaro non guardano con favore e simpatia a chi cerca di conquistare un premio senza pagarne il giusto prezzo...
Guardando allo storico, come va a finire allora?
Pochi ladri d'auto riescono a passarla liscia, molti altri vengono invece catturati e puniti.
Funziona così anche negli investimenti.
L'investitore medio in fondi azionari ha storicamente sottoperformato l'andamento dei fondi in cui ha investito, perché ha comprato e rivenduto quote, quando invece, potendolo fare, avrebbe dovuto comprarle e tenerle.
Il paradosso è che, cercando di non pagare il prezzo della volatilità, gli investitori finiscono per pagarlo due volte.
Perché tante persone che sono disposte a pagare il prezzo delle auto, delle case, del cibo e delle vacanze, si sforzano così tanto di non pagare il prezzo di un buon rendimento sugli investimenti fatti?
La risposta è semplice: il prezzo del successo negli investimenti non è immediatamente evidente.
Non ha un cartellino ben visibile, e perciò, quando ci arriva il conto da pagare, lo viviamo come una multa per aver fatto qualcosa di male, non come una commissione necessaria da sostenere per ottenere in cambio qualcosa di buono.
La reazione naturale per chiunque veda calare la propria ricchezza, e veda quel calo come una multa, è quella di non voler prendere altre multe in futuro.
Sembra allora banale, ma pensare alla volatilità del mercato come ad una commissione anziché una multa è importante per sviluppare la giusta mentalità, quella che ci permette di restare in gioco abbastanza a lungo da vedere gli
investimenti fatti volgere a nostro favore.
Perché i rendimenti di mercato non sono mai gratuiti e mai lo saranno.
Esigono il pagamento di un prezzo.
Il pagamento di un biglietto di ingresso.
Un pò come quello che si paga per entrare a Disneyland: il biglietto è costoso, 100 $ e oltre l'uno, ma offre in cambio una splendida e indimenticabile esperienza, da vivere magari con i propri figli.
Lo stesso vale per gli investimenti, dove la volatilità è quasi sempre una commissione, non una multa.
Si può scegliere di non pagare il prezzo di quel biglietto, ed andare così alla sagra paesana o rimanere a casa.
Forse ci si divertirà lo stesso.
Ma di solito si ottiene ciò per cui si paga.
E' lo stesso con i mercati finanziari.
La commissione di volatilità/incertezza, il prezzo dei rendimenti azionari, è allora il costo del biglietto d'ingresso per ottenere rendimenti maggiori rispetto alle alternative a basso costo, come sono la liquidità e le obbligazioni.
Il segreto è convincersi che vale la pena di pagare la commissione richiesta dal mercato, senza cercare di sfuggirvi.
E' questo l'unico modo per affrontare la volatilità e l'incertezza: non solo accettarle, ma capire che vale la pena pagarle.
Ti do appuntamento al 25 Agosto con il capitolo numero 16.
Un capitolo che ci metterà in guardia da chi dispensa consigli finanziari.