Anche in questo mese di Giugno andiamo ad esplorare il libro "
La Psicologia dei Soldi" di Morgan Housel.
Tocca questa volta al capitolo numero 14 (di 20), dal titolo "Destinati a cambiare", all'interno del quale si affronta l'importante tema della pianificazione di lungo termine.
Immaginare un obiettivo, non solo d'investimento ma anche di vita, è facile e può essere anche divertente.
Ben diverso è immaginare un obiettivo nella stressante realtà di tutti i giorni...
Questo influenza non poco la nostra capacità di pianificare gli obiettivi finanziari nel futuro.
La pianificazione finanziaria a lungo termine è fondamentale.
Ma non viviamo in uno scenario statico e cristallizzato: le cose cambiano attorno a noi, e così anche i nostri desideri ed obiettivi possono cambiare nel tempo.
E' nella natura umana essere consapevoli di quanto siamo cambiati in passato, ma, purtroppo, tendiamo a sottovalutare quanto le nostre personalità, i nostri desideri, i nostri obiettivi cambieranno in futuro.
E' allora difficile impostare decisioni a lungo termine in uno scenario così mutevole.
La prima regola per far fruttare i propri risparmi, sfruttando il potere dell'interesse composto, è quella di non interrompere un investimento senza che ve ne sia la reale necessità.
L'effetto cumulativo funziona al meglio quando lasciamo ad un progetto di investimento anni, o addirittura decenni, per crescere.
Questo vale per i risparmi, ma anche per le relazioni e le carriere.
Il segreto è avere equilibrio e pazienza.
Molte persone, però, si evolvono così tanto nel corso della vita che non vogliono continuare a fare la stessa cosa per decenni.
Succede così che invece di campare 80 anni, i nostri soldi finiscono per vivere 4 vite da 20 anni l'una.
Come si fa, allora, a non interrompere un progetto finanziario, così come anche una carriera lavorativa, quando cambia ciò che vogliamo dalla vita?
E' certamente arduo questo compito.
Ad ogni modo, ci sono due cose da tenere a mente quando andiamo ad impostare quelle che riteniamo essere le decisioni di lungo termine.
1) Vanno evitati gli estremi opposti della pianificazione finanziaria.
Ipotizzare di farsi bastare un reddito molto basso, o scegliere di lavorare moltissimo per generare un reddito elevato, sono due opzioni che, a un certo punto in futuro, aumentano le probabilità di pentirsi.
I vantaggi di un piano estremo (la semplicità di non avere quasi nulla, o il fascino di avere quasi tutto) tendono a sbiadire.
Ma i risvolti negativi di quegli estremi (non potersi permettere di andare in pensione, o sapere di aver passato tutta la vita ad inseguire i guadagni) diventano rimpianti duraturi.
Ed i rimpianti sono particolarmente dolorosi quando abbandoniamo un piano precedente, e ci sembra di dover correre nella direzione opposta a velocità doppia per recuperare il tempo perduto.
Mirare allora ad una via di mezzo, può essere di aiuto e consente di evitare i rimpianti.
Cercare di generare un risparmio annuo moderato ma costante, una moderata quantità di tempo libero, un equilibrio tra carriera e famiglia... sono tutti fattori che aumentano la probabilità di riuscire ad attenersi al piano che ci siamo dati, molto più
di quando si sconfina negli estremismi, da un lato o dall'altro.
2) Bisogna anche accettare il fatto che si può cambiare idea.
I lavoratori più infelici sono, solitamente, quelli che sono rimasti fedeli ad una carriera, solo perché è ciò che hanno scelto di fare a 18 anni, alla fine degli studi.
Ma ci sono poche probabilità che il lavoro da noi scelto quando eravamo poco più che maggiorenni, ci piacerà ancora e ci renderà felici quando saremo alle porte della pensione.
Il segreto è accettare la realtà delle cose, e farsene una ragione il prima possibile, slegandoci così dall'obbligo morale di "rendere giustizia" al tempo speso e all'impegno profuso in passato in un determinato progetto.
Questi sono costi sommersi o irrecuperabili, ed il rischio è quello di rimanere prigionieri del proprio passato.
E' un problema non da poco, in un mondo in cui le persone cambiano con il tempo.
Bisogna allora accettare l'idea che gli obiettivi finanziari che ci siamo prefissati quando eravamo delle persone diverse vadano abbandonati senza pietà.
L'alternativa sarebbe eventualmente quella di lasciarli sopravvivere e trascinarli avanti, ma questo è un ottimo modo per crearsi dei rimpianti futuri.
Prima si prende coscienza di questa cosa, prima si potrà rimettere in moto il potere dell'interesse composto e dell'effetto cumulativo.
Nella 7in7 del 30 Giugno scopriremo allora quanto costa il biglietto di ingresso all'effetto cumulativo.
Perché "Niente è gratis: ogni cosa ha un prezzo, ma non tutti i prezzi sono scritti sull'etichetta".
Ci si rilegge presto!