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www.davideberto.it2024-10-11
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    Il risparmio degli italiani, come il reddito del resto, si va assottigliando.
    Per questo, più che mai, diventa decisivo per le famiglie il tema della pianificazione finanziaria.
    Nel suo ultimo quaderno dal titolo "Attitudine alla pianificazione finanziaria delle famiglie italiane", Consob racconta però che la pianificazione resta ancora poco diffusa tra gli italiani. E il dato è anche in diminuzione.
    Questo appare particolarmente preoccupante a fronte di un sensibile incremento delle spese medie delle famiglie.
    Dal quaderno e dagli studi Consob, emerge che una gestione delle proprie finanze sulla base di un processo strutturato di pianificazione finanziaria, si associa a un maggiore livello di benessere (non solo) finanziario, e ad una maggiore capacità di reagire agli imprevisti.

    Ricorda sempre che la finanza, gli investimenti, non sono fine a se stessi, ma sono ancorati alle nostre vite.
    E le nostre vite devono essere supportate fornendo il giusto contributo nel giusto momento.
    La previdenza integrativa, ad esempio, rappresenta per molti il tema dei temi, perché legato ad uno dei momenti più particolari della nostra vita.
    Eppure nel 2022 si è investito in Italia più in gioco d'azzardo che sui fondi pensione...

    Il nostro futuro passa inevitabilmente per le scelte che facciamo oggi!
    Scelte anche di tipo finanziario.

    Ti auguro una piacevole lettura.
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    1 - CACCIATORI O PIANIFICATORI?

    Nell'attività di investimento si possono distinguere i cacciatori e i pianificatori.
    Nel primo caso, la caccia è tendenzialmente rivolta al rendimento, declinato fra conti deposito, singoli titoli obbligazionari, oppure ancora rotazioni settoriali alla ricerca del cavallo vincente.
    Nel secondo caso, la pianificazione finanziaria si sposta più sulla definizione di un asset allocation, quella costruzione di un portafoglio diversificato in linea con il proprio profilo di rischio e con l'obiettivo (o gli obiettivi) dell'investimento, nella quotidiana battaglia comportamentale, tutt'altro che facile, mirata al suo mantenimento nel corso del tempo.

    Entrambi i campi sono particolarmente complessi.
    Nella caccia, riuscire ad esempio a indovinare in anticipo le future tendenze del mercato è tutt'altro che facile.
    Prendiamo, a tal proposito, il mondo tecnologico passato dalle stelle alle stalle nel corso del 2022, per poi ritornare alle stelle in questo inizio di 2023; la domanda ora sarebbe: si tornerà presto alle stalle perché il settore ha già corso molto, oppure il treno è destinato a proseguire nella sua avanzata?
    Difficile dirlo...
    Nella pianificazione, le criticità si spostano invece sul campo comportamentale, ambito pieno di insidie in quanto si può definire a priori la più bella e valida costruzione di portafoglio possibile, che strada facendo saremo comunque tentati dalle sirene del market timing (sarà tempo di uscire? oppure è forse il caso di rientrare?...), o dalle nuove mode del momento sempre in cerca di attirare la nostra attenzione.

    Il 2022 da poco concluso, ha presentato ad esempio diverse distrazioni, e ogni storia raccontata in corso d'anno ha in qualche modo attirato la nostra attenzione, spingendoci all'azione, tanto lato variabili geopolitiche ed economiche, quanto sul fronte cambio €-$ visto il netto apprezzamento della valuta americana.
    Ecco allora perché la definizione di un'asset allocation potrà anche essere sostituita da un'intelligenza artificiale, mentre la gestione comportamentale resta un'attività demandata a un bravo e presente Consulente Finanziario in carne ed ossa.
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    2 - LA LEZIONE DEL VECCHIO BUONO FRUTTIFERO REGALATO DALLA NONNA

    Nei giorni scorsi Laura, una mia cara amica e cliente ormai da diversi anni, mi ha raccontato di essere andata in Posta ad incassare il regalo che sua nonna le fece al compimento dei suoi 18 anni: un Buono Fruttifero risalente al 1993, sottoscritto per un capitale di 500.000 Lire.

    Sono passati 30 anni da allora.
    Anni nel corso dei quali abbiamo visto arrivare i primi telefoni cellulari, poi internet e gli attuali smartphone.
    In questi 30 anni abbiamo vissuto importanti crisi economiche, con successive forti riprese.
    Grattacieli abbattuti da aerei, terremoti, banche fallite e governi rovesciati, finanche una nuova guerra scoppiata nel cuore della nostra vecchia Europa.
    L'arrivo dell'Euro nel 2002, è stato uno dei tanti importanti eventi di questi decenni: assumiamo quindi che le 500.000 Lire dell'epoca fossero già convertite in 258 €.
    Ebbene, oggi quel Buono Fruttifero ha consentito a Laura di passare all'incasso per una cifra pari a 2.762 €.
    Più di 10 volte tanto, pari ad un tasso d'interesse dell'8% annuo.

    Per tutti noi consulenti che giustamente ci riempiamo la bocca di progetti ed obiettivi dei clienti, eccoci così davanti ad un piano d'investimento trentennale, deciso e pianificato in questo caso dalla nonna.
    Albert Einstein era solito dire che "l'interesse composto è l'8° meraviglia del mondo: chi lo capisce, lo guadagna; chi non lo capisce, lo paga".
    Mai esempio può essere più calzante di questo.

    Nel 1993 uscivamo con le ossa rotte dagli scandali di Tangentopoli, con un'inflazione in doppia cifra e le casse dello Stato quasi vuote.
    Tangentopoli a parte, non che sia cambiato molto rispetto ad allora...
    Sinceramente non so neanche quale fosse il potere d'acquisto, all'epoca, di quelle 500.000 Lire rispetto a ciò che si può ottenere oggi con i 2.762 € incassati.
    Nel 1993 avevo appena 13 anni...
    Quell'importante regalo che Laura ha ricevuto allora, rimane però di certo valido anche oggi, e le consentirà di realizzare qualcosa che una banconota da 500.000 Lire di certo non potrebbe fare.

    Certo, quell'8% medio annuo è difficile da trovare...
    Questo, sono sicuro, potresti pensare leggendo questo mio articolo.
    Ma ne siamo proprio sicuri?
    Se guardiamo all'ambito d'investimento azionario, ad esempio, è possibile trovare dei rendimenti simili (se non addirittura superiori), a patto però di considerare periodi di medio-lungo termine.
    Rendimenti medi simili, ed anche ben superiori, li trovo molto spesso in alcune soluzioni d'investimento a composizione dei più ampi portafogli dei miei clienti.
    A patto di considerare irrilevante ciò che succede nel durante l'investimento stesso.

    Il cliente tende spesso a pensare che un consulente che non movimenta il suo portafoglio d'investimento è un consulente inutile.
    Il compito del (bravo) consulente è invece, molto spesso, quello di far arrivare a scadenza quel Buono Fruttifero, senza che il cliente sia tentato di svincolarlo prima, perdendo così di vista il suo obiettivo ed i benefici conseguenti.
    Questo è benessere nelle tasche delle persone!
    Questo è vero e proprio coaching finanziario e psicologico: lavorare per obiettivi tenendo dritta la barra del timone verso la giusta rotta.
    Piani (possibilmente) di lungo periodo, protetti dai tanti bias comportamentali che rischiano di minare il percorso d'investimento.
    Metodo, pazienza, e strumenti semplici.
    Perché, molto spesso, è proprio la "semplice semplicità" a generare in fondo il più elevato valore.
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    3 - ALLA RICERCA DI DIVERSIFICAZIONE E GUADAGNI EXTRA: I MERCATI PRIVATI (2di2)

    Nella mia 7in7 di Venerdì 10 Febbraio ti ho parlato dei "private markets" e della loro crescente importanza nel panorama globale degli investimenti finanziari.
    Oggi, come annunciato, voglio spiegarti le principali categorie di mercati privati nelle quali è possibile investire.

    > Private Equity
    E' questa la strategia regina nel campo dei mercati privati.
    Si tratta di investire nel capitale di aziende non quotate, con l'obiettivo che, quelle aziende, possano incrementare notevolmente il loro valore per poi rivenderle, o quotarle anche in Borsa.
    Gli investimenti nel private equity richiedono competenze sofisticate: rispetto alle aziende quotate in Borsa, monitorate di norma da una pletora di analisti e gestori, qui l'asimmetria informativa è molto accentuata.
    Non è allora un caso che questa strategia abbia restituito negli anni le migliori performance agli investitori, a fronte però anche di maggiori rischi di insuccesso.

    > Private Debt
    E' questa l'alternativa illiquida all'investimento nei titoli di Stato e nelle obbligazioni societarie. 
    Stiamo parlando di fondi specializzati nel cosiddetto direct lending, ovvero nel finanziamento diretto alle imprese, sostituendosi in parte al classico canale bancario.
    Esistono però anche strategie più rischiose, e per questo potenzialmente più redditizie, specializzate nell'acquisto e nella gestione dei crediti deteriorati e sotto stress.
    Il private debt mantiene comunque in generale un extra-rendimento potenziale rispetto al debito quotato. 
    L'impatto della stretta monetaria in atto si è rivelato meno forte su questa nicchia di mercato, perché si tratta di debito meno vulnerabile alle crisi di mercato, e meno sensibile al rialzo dei tassi.
    Chi lo compra tende infatti a mantenere le posizioni fino alla loro scadenza naturale.
    Questa importante de-correlazione rispetto ai tradizionali attivi, è uno degli aspetti di maggior pregio di questa strategia di investimento.

    > Venture Capital
    E' considerabile come il fratello minore del private equity, e riguarda l'investimento nel capitale di startup, ossia società di recente nascita, le cui prospettive di crescita possono essere anche esplosive.
    L'innovazione è fondamentale per permettere all'economia di avanzare, anche e soprattutto nei momenti di crisi: nel primo semestre dell'horribilis 2022 dei mercati quotati, l'ammontare investito nelle startup italiane ha fatto registrare una crescita del 123% sullo stesso periodo del 2021, sfiorando il miliardo di euro.
    Il venture capital è forse l'area più intrigante nel perimetro del private equity, perché riguarda l'investimento nel capitale di rischio di aziende che si trovano nelle prime fasi di vita (early stage).
    Solo una minima percentuale di queste saprà poi trasformarsi in una storia imprenditoriale di successo, ma l'azzardo è compensato da potenziali ritorni decisamente elevati.
    Esistono veicoli d'investimento focalizzati in questa particolare nicchia di mercato, come l'Azimut Alicrowd, giunto già al terzo round di investimenti.
    Ma ci sono anche soluzioni che preferiscono abbinare gli investimenti in startup con quelli in aziende più mature, per diversificare maggiormente e dare così minor rischio alla strategia.

    > Real Estate
    E' questo un tassello rimasto a lungo secondario nel puzzle dei mercati privati, ma che, di recente, ha guadagnato un suo spazio di prim'ordine.
    Si tratta di investire in grandi operazioni immobiliari e in infrastrutture anche innovative, come quelle che guardano alla transizione energetica e alla digitalizzazione, che già stanno attirando enormi flussi di capitale anche nell'ottica del piano nazionale di ripresa e resilienza.
    Un bacino allora, quello del real estate, in grado di abbracciare operazioni tra loro molto diverse.
    Questa componente dell'investimento è storicamente in grado di offrire una grande protezione contro l'inflazione, perché ancorata ad asset reali e tangibili.
    In quest'ambito la differenza viene fatta dalle dimensioni delle operazioni, e dalla possibilità (o meno) di diversificare con un singolo investimento tra geografie e differenti destinazioni d'uso (logistica, residenziale, servizi...).
    Anche in questo specifico ambito, Azimut è presente e operativa da anni, e recentemente ha lanciato il fondo PIR Infrastructure & Real Assets Esg.

    Contattami se vuoi approfondire ulteriormente questi temi!
    Certamente saranno in grado di dare una più ampia diversificazione al tuo portafoglio d'investimento, dotandolo di una maggiore de-correlazione nel suo complesso, e, perché no, anche di un boost ai suoi potenziali rendimenti nel tempo.
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    4 - Q&A FONDI PENSIONE

    Il tema e l'esigenza legata alla costruzione di una rendita integrativa una volta in pensione, è uno dei più importanti nella struttura di un valido percorso di pianificazione finanziaria.
    Per tutti, infatti, l'obiettivo sarebbe quello di poter trascorrere una vecchiaia il più possibile serena e priva di pensieri economici.
    Molti concetti che ruotano attorno a questo tema possono però essere poco intuitivi, e far così desistere i risparmiatori dalla sottoscrizione di un fondo pensione.
    Con questo articolo voglio allora dare risposta ad alcuni dei principali quesiti relativi all'argomento.

    Quali sono le agevolazioni fiscali previste per i contributi volontari versati alle forme pensionistiche complementari?
    Si possono dedurre (non detrarre!) dal proprio reddito i versamenti effettuati entro un limite annuo pari a 5.164 €.
    Ciò significa che si recupera un importo pari alla propria aliquota percentuale IRPEF, in un range che può andare dal 23 al 43%.
    Importante è ricordare che, per poter usufruire della deduzione ed ottenere così il rimborso spettante, è necessario presentare la dichiarazione dei redditi, proprio come si fa, ad esempio, con le spese mediche.
    Entro questo limite annuo, possono essere dedotti anche i contributi versati a fondo pensione a favore di familiari fiscalmente a carico, come i figli.
    L'eventuale TFR conferito al fondo pensione segue invece un percorso distinto e non è importo deducibile.

    Il TFR viene conferito alle forme pensionistiche complementari al netto o al lordo delle tasse? 
    Viene conferito al lordo, e sarà tassato (in maniera più favorevole rispetto al lasciarlo in azienda) solo al momento del pensionamento o del riscatto.

    Posso spostare la mia posizione da una forma pensionistica ad un'altra?
    Assolutamente sì.
    Trascorsi almeno due anni dalla data di adesione, l'aderente può decidere di trasferire l'intero montante accumulato ad un altro fondo pensione presente sul mercato.
    Sarà sufficiente inviare un'apposita richiesta di trasferimento al fondo che si intende dismettere.

    Ho conferito il mio TFR al fondo pensione di categoria, posso cambiare idea?
    La scelta di aderire alla previdenza complementare non è revocabile.
    Una volta fatta, non è più possibile chiedere di tornare ad accantonare il TFR in azienda.
    Mentre quella di lasciare il TFR in azienda può, in ogni momento, essere modificata destinandolo ad un fondo pensione.

    Cosa succede in caso di decesso dell'aderente, prima che lo stesso possa metter mano al suo accantonamento una volta in pensione?
    In caso di decesso dell'iscritto durante la fase di accumulo, la posizione è riscattata dagli eredi o dai diversi beneficiari designati.

    Cosa succede invece in caso di decesso dopo il pensionamento?
    Dipende:
    - se l'aderente ha scelto la rendita pensionistica senza l'opzione di reversibilità, le somme non vengono più erogate;
    - se l'aderente, invece, aveva optato per la rendita con reversibilità (che, ricordo, comporta una rendita più bassa), allora le somme continueranno ad essere erogate a favore del beneficiario indicato.

    Con questo è tutto.
    Ma se anche tu hai dei quesiti e dei dubbi in merito a quest'argomento, non esitare a scrivermi.
    Sarò ben lieto di risponderti e far così chiarezza in una delle mie prossime 7in7.
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    5 - UN MERCATO CHE DIFFICILMENTE TRADISCE

    La Borsa americana è la stella polare per gli investitori internazionali.
    Vero e proprio punto di riferimento e metro di paragone per tutti gli investimenti. 
    Conta circa 25 trilioni di dollari di capitalizzazione complessiva, e delle 100 maggiori società attualmente quotate al mondo, ben 62 sono proprio statunitensi.
    La sua leadership rimane indiscussa anche quando viene travolta dai ribassi, come accaduto nel 2008 e nel 2022 appena concluso.
    Se si ha un adeguato orizzonte temporale, Wall Street non tradisce mai in quanto a poderosi recuperi.
    Tutti (o quasi...) i mercati azionari tendono infatti ad una naturale crescita nel (più o meno...) lungo periodo, e da questo punto di vista il mercato finanziario americano si è storicamente contraddistinto in termini di performance: basti pensare che l'indice S&P 500, paniere che racchiude le 500 aziende Usa a maggior capitalizzazione, negli ultimi 50 anni ha reso mediamente il 7,34% all'anno.
    Non a caso, il simbolo di Wall Street è il toro, che si contrappone simbolicamente all'orso, rappresentativo dei mercati in discesa.

    Ma di cosa si nutre il toro a stelle e strisce? 
    La vera forza della borsa statunitense è rappresentata dalle aziende che vi sono quotate, leader mondiali nei principali settori trainanti l'economia nei diversi momenti storici.
    Pensiamo, ad esempio, ai titoli petroliferi negli anni '70, alle banche degli anni '80, ai titoli internet del 2000, per arrivare alle big tech dei nostri giorni.
    Non solo, negli Stati Uniti c'è anche la più alta concentrazione di scambi al mondo, e i più elevati volumi di contrattazione che sfiorano complessivamente i 10.000 miliardi di $ al giorno.
    Tutti vogliono investire nel regno del capitalismo almeno una volta nella vita!

    I 3 principali indici americani (S&P 500, Nasdaq 100 e Nasdaq Composite) raggruppano più di 3.600 aziende, offrendo così tantissime opportunità di investimento e moltiplicando le probabilità di trovare una o, si spera, più aziende con le strategie e i fondamentali vincenti adatti a "sfondare". 
    Quest'ampia possibilità di scelta permette di diversificare il portafoglio, con svariati settori ben rappresentati da molteplici aziende.
    C'è solo l'imbarazzo della scelta se vogliamo, ma è necessaria una profonda conoscenza di questo mercato, così ampio e variegato che, inevitabilmente, contiene al suo interno anche aziende poco performanti, o titoli eccessivamente prezzati rispetto al loro valore reale.
    Vedi il caso Tesla, il titolo azionario che più ha vissuto di eccessi negli ultimi anni, toccando anche un price earnings (rapporto prezzo del titolo/utili dell'azienda) di 1.100.
    Alcuni mesi fa Tesla produceva 1/27 delle auto globali, ma capitalizzava in borsa come tutte le altre aziende automobilistiche messe assieme.

    Un'altra motivazione che gioca fortemente a favore della borsa nord americana è la reputazione del dollaro, che tende a rafforzarsi nel tempo rispetto alle valute concorrenti.
    Per certi periodi di tempo, può ovviamente accadere anche il contrario, ma l'effetto cambio gioca normalmente a favore di chi investe nella valuta americana.

    Wall Street è diventata quindi market leader a livello globale, e le principali borse internazionali presentano un andamento molto spesso influenzato dagli umori che si avvertono oltreoceano.
    Tutto questo è ben sintetizzato dal detto secondo cui "se Wall Street starnutisce, il resto del mondo si prende un bel raffreddore"...
    Inevitabile allora investire in questo mercato, così prepotentemente presente (e pesante) sul panorama finanziario internazionale.
    Guai però a farlo con superficialità.
    Perché anche i colossi quotati (vedi, ad esempio, il caso Meta-Facebook) possono riservare sorprese poco piacevoli ai loro azionisti!...
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    6 - 20 ANNI E MEZZO BASTERANNO?...

    Ti sembrerà impossibile, ma ci sono conti correnti che vengono dimenticati per anni, addirittura per decenni, con anche importanti capitali al loro interno. 
    Sono a volte espressione di eredità non riscosse.
    In altri casi sono la conseguenza del continuo rimandare la chiusura dei rapporti con una vecchia banca.

    Sono i conti correnti dormienti: rapporti bancari con importi superiori ai 100 €, che non registrano operazioni o movimentazioni da parte dei titolari (o di loro delegati) per 10 anni.
    Conti dimenticati che, come accade anche per libretti nominativi e al portatore, certificati di deposito, fondi di investimento, assegni circolari non incassati, se non vengono riscossi entro 180 giorni dal sollecito presentato dall'intermediario di riferimento, vanno ad alimentare il Fondo per i risarcimenti alle vittime delle frodi finanziarie, istituito dal Ministero dell'Economia e delle Finanze nel 2006.

    Anche quando le somme vengono devolute al Fondo, però, non tutto è ancora perduto.
    Chi infatti si risveglia e si accorge di avere un rapporto dormiente anche dopo questi termini, ha altri 10 anni per rivolgersi alla Consap e presentare istanza di rimborso.
    La procedura è semplice e può essere gestita anche online, reperendo sul sito Consap i modelli necessari, e corredandoli dall'attestazione di devoluzione al Fondo emessa dalla Banca o da Poste Italiane.

    Da quando è Consap l'ente incaricato della gestione dei rimborsi (anno 2008), sono pervenute domande per un totale di 194.000 rapporti, per un importo complessivo che sfiora i 650 milioni di €.
    Fino ad oggi, 3/4 delle istanze sono state accolte, e 394 milioni sono stati rimborsati ai legittimi proprietari.
    Nonostante siano cifre decisamente importanti, pensa che rappresentano soltanto il 10% di tutte le somme devolute al Fondo!
    Al momento non sono rimborsabili i titolari di buoni fruttiferi postali, i beneficiari di assegni circolari e di polizze vita.

    Ovviamente va fatta la massima attenzione per evitare la prescrizione dei propri diritti, ma direi che 20 anni e 6 mesi sono un tempo decisamente generoso anche per chi ha tempi biblici di reazione.
    Non trovi?
    In  ogni caso è meglio non dar mai nulla per scontato, e, in caso di dubbi, sul portale Consap è possibile verificare in pochi passaggi l'esistenza di un rapporto dormiente.
    Quando si tratta di soldi e di risparmi ... meglio non dormirci su!
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    7 - ANCHE I QUADRI HANNO IL LORO MERCATO AZIONARIO

    Non lo diresti mai...
    La prima "matricola" del 2023 in Piazza Affari è stata la galleria d'arte Deodato, che si è quotata nell'indice Euronext Growth Milan dedicato alle PMI dinamiche e competitive in cerca di capitali per finanziare la crescita.
    Questo a dimostrazione del fatto che, a certi livelli patrimoniali, il mercato ha fame d'arte, e gli investitori appaiono desiderosi di sfruttare il carattere rifugio dei pezzi da collezione. 

    Non finisce qui. 
    Tra le montagne del piccolo Liechtenstein, c'è chi ha pensato addirittura di quotare in Borsa non solo musei e gallerie, ma direttamente le opere d'arte stesse. 
    E' così che è nato Artex Mtf, un sistema multilaterale di negoziazione il cui obiettivo è quello di portare maggior liquidità e democrazia in un settore storicamente riservato ai grandi portafogli.

    Ma come funziona nel dettaglio una Borsa di opere d'arte?
    Esattamente come tutte le altre: fissato da degli esperti un valore delle varie opere, le opere vengono cartolarizzate ovvero divise in azioni.
    Le banche raccolgono poi gli ordini di chi intende investirvi, e le richieste vengono abbinate a livello centrale.
    Nessun investitore può superare la quota del 10% di un'opera d'arte, altrimenti è obbligato a presentare un'offerta per delistare il quadro dal mercato, ed acquisirne così l'intera proprietà.

    A differenza di una società che si affaccia al mercato, un quadro non ha un valore fondamentale dettato dai risultati economici: il suo prestigio viene stabilito nel corso di perizie, e varia con il mutare dell'interesse estetico dei compratori.
    E' fondamentale controllare la filiera per evitare l'ingresso di falsi nel mercato, soprattutto per quanto riguarda artisti molto noti.
    Al tempo stesso, è difficile pensare che i quadri di autori meno conosciuti possano interessare ad un pubblico di azionisti.

    Nonostante le normali diffidenze iniziali, questa novità ha suscitato un certo interesse tra gli appassionati della materia.
    In un momento di elevata incertezza economica, anche l'arte potrebbe in fondo svolgere un ruolo simile a quello dell'oro, garantendo una certa protezione dall'inflazione galoppante. 
    Per contro, alcuni esperti sostengono che il mercato dell'arte sia, per sua natura, un mercato inefficiente e non fungibile proprio per il concetto di unicità che dà pregio e valore alle opere.
     
    Io, per non saper né leggere e né scrivere, me ne starò di certo a debita distanza.
    Continuerò infatti a prediligere l'investimento in economia reale, e in aziende caratterizzate da un business sano, solido, e possibilmente in continua crescita!
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    E' tutto anche per questo Venerdì con la mia 7in7.
    Il prossimo appuntamento è per il 10 Marzo.
    Non mi resta che augurarti un sereno e piacevole fine settimana.
    Un caro saluto.

    Davide