Nella mia
7in7 di Venerdì 10 Febbraio ti ho parlato dei "
private markets"
e della loro crescente importanza nel panorama globale degli investimenti finanziari.
Oggi, come annunciato, voglio spiegarti le principali categorie di mercati privati nelle quali è possibile investire.
> Private Equity
E' questa la strategia regina nel campo dei mercati privati.
Si tratta di investire nel capitale di aziende non quotate, con l'obiettivo che, quelle aziende, possano incrementare notevolmente il loro valore per poi rivenderle, o quotarle anche in Borsa.
Gli investimenti nel private equity richiedono competenze sofisticate: rispetto alle aziende quotate in Borsa, monitorate di norma da una pletora di analisti e gestori, qui l'asimmetria informativa è molto accentuata.
Non è allora un caso che questa strategia abbia restituito negli anni le migliori performance agli investitori, a fronte però anche di maggiori rischi di insuccesso.
> Private Debt
E' questa l'alternativa illiquida all'investimento nei titoli di Stato e nelle obbligazioni societarie.
Stiamo parlando di fondi specializzati nel cosiddetto direct lending, ovvero nel finanziamento diretto alle imprese, sostituendosi in parte al classico canale bancario.
Esistono però anche strategie più rischiose, e per questo potenzialmente più redditizie, specializzate nell'acquisto e nella gestione dei crediti deteriorati e sotto stress.
Il private debt mantiene comunque in generale un extra-rendimento potenziale rispetto al debito quotato.
L'impatto della stretta monetaria in atto si è rivelato meno forte su questa nicchia di mercato, perché si tratta di debito meno vulnerabile alle crisi di mercato, e meno sensibile al rialzo dei tassi.
Chi lo compra tende infatti a mantenere le posizioni fino alla loro scadenza naturale.
Questa importante de-correlazione rispetto ai tradizionali attivi, è uno degli aspetti di maggior pregio di questa strategia di investimento.
> Venture Capital
E' considerabile come il fratello minore del private equity, e riguarda l'investimento nel capitale di startup, ossia società di recente nascita, le cui prospettive di crescita possono essere anche esplosive.
L'innovazione è fondamentale per permettere all'economia di avanzare, anche e soprattutto nei momenti di crisi: nel primo semestre dell'horribilis 2022 dei mercati quotati, l'ammontare investito nelle startup italiane ha fatto registrare
una crescita del 123% sullo stesso periodo del 2021, sfiorando il miliardo di euro.
Il venture capital è forse l'area più intrigante nel perimetro del private equity, perché riguarda l'investimento nel capitale di rischio di aziende che si trovano nelle prime fasi di vita (early stage).
Solo una minima percentuale di queste saprà poi trasformarsi in una storia imprenditoriale di successo, ma l'azzardo è compensato da potenziali ritorni decisamente elevati.
Esistono veicoli d'investimento focalizzati in questa particolare nicchia di mercato, come l'Azimut Alicrowd, giunto già al terzo round di investimenti.
Ma ci sono anche soluzioni che preferiscono abbinare gli investimenti in startup con quelli in aziende più mature, per diversificare maggiormente e dare così minor rischio alla strategia.
> Real Estate
E' questo un tassello rimasto a lungo secondario nel puzzle dei mercati privati, ma che, di recente, ha guadagnato un suo spazio di prim'ordine.
Si tratta di investire in grandi operazioni immobiliari e in infrastrutture anche innovative, come quelle che guardano alla transizione energetica e alla digitalizzazione, che già stanno attirando enormi flussi di capitale anche nell'ottica del
piano nazionale di ripresa e resilienza.
Un bacino allora, quello del real estate, in grado di abbracciare operazioni tra loro molto diverse.
Questa componente dell'investimento è storicamente in grado di offrire una grande protezione contro l'inflazione, perché ancorata ad asset reali e tangibili.
In quest'ambito la differenza viene fatta dalle dimensioni delle operazioni, e dalla possibilità (o meno) di diversificare con un singolo investimento tra geografie e differenti destinazioni d'uso (logistica, residenziale, servizi...).
Anche in questo specifico ambito, Azimut è presente e operativa da anni, e recentemente ha lanciato il fondo PIR Infrastructure & Real Assets Esg.
Contattami se vuoi approfondire ulteriormente questi temi!
Certamente saranno in grado di dare una più ampia diversificazione al tuo portafoglio d'investimento, dotandolo di una maggiore de-correlazione nel suo complesso, e, perché no, anche di un boost ai suoi potenziali rendimenti nel tempo.