Torna anche a Febbraio l'appuntamento mensile della mia 7in7 dedicato allo splendido libro di Morgan Housel "La psicologia dei soldi".
Ti porto oggi alla scoperta del 10° capitolo dal titolo Risparmiare (L'unico fattore che possiate controllare genera una delle poche cose davvero importanti. Non è meraviglioso?).
Quando parliamo di denaro e ricchezza, il risparmio è l'unico fattore controllabile dall'essere umano.
Ma le persone necessitano di essere convinte a risparmiare.
Il rendimento degli investimenti, soprattutto nel lungo periodo, può anche farci diventare ricchi, ma il fatto che una strategia di investimento funzioni o no, e quanto a lungo funzionerà, se i mercati collaboreranno ... resterà sempre un'incognita.
I risultati sono infatti sempre avvolti nell'incertezza.
Il risparmio personale e la parsimonia (l'equivalente economico del risparmio energetico di cui tanto si parla oggi), sono invece elementi su cui possiamo esercitare il nostro controllo, e hanno il 100% di probabilità di essere efficaci in futuro come
lo sono oggi.
Ti faccio un esempio a tal proposito.
Con la crisi petrolifera degli anni '70, sembrava che il mondo stesse per rimanere senza energia.
Il fattore principale che ha permesso di superare quella crisi, non è stato tanto l'aumento dell'energia disponibile ed estratta, ma l'aumento della ricchezza energetica.
Ciò è avvenuto in un solo modo: riducendo l'energia di cui il mondo aveva bisogno.
Iniziando cioè a produrre auto, fabbriche e case più efficienti.
Il livello di energia disponibile è un fattore sostanzialmente fuori dal nostro controllo, perché dipende da una complessa miscela di condizioni di vario tipo.
Diventare invece più efficienti nell'utilizzo dell'energia che già abbiamo, è certamente un fattore su cui è possibile intervenire.
La decisione di comprare un'auto più piccola, o di andare in bicicletta, spetta a noi, e ha il 100% di probabilità di aumentare l'efficienza.
Lo stesso vale allora per i nostri soldi.
La ricchezza non è altro che ciò che resta dopo aver speso una parte del nostro reddito.
Possiamo costruire ricchezza anche senza un alto reddito, ma non possiamo farlo senza un alto tasso di risparmio.
Si risparmia spendendo meno.
Si può spendere meno, se si desidera di meno.
E si desidera di meno, se ci importa di meno dell'opinione altrui.
Il nostro rapporto con il denaro è così più governato dalla psicologia che dalla finanza.
Uno dei modi più efficaci per aumentare il risparmio, allora, non è quello di aumentare il reddito, quanto piuttosto quello di aumentare l'umiltà.
Quando definiamo i risparmi come lo scarto tra il nostro ego e il nostro reddito, capiamo perché molte persone, con un reddito anche importante, risparmiano poi così poco.
E' una quotidiana lotta contro l'istinto del pavone di fare la ruota, e tenersi al passo con le ruote altrui.
Ti dirò di più: non serve avere per forza un obiettivo specifico per risparmiare, anzi.
Il risparmio può anche essere fine a sé stesso, ed è (forse in parte) la forma migliore, perché il denaro ha dei vantaggi intangibili che possono essere molto più preziosi rispetto alle cose tangibili, che sono poi i più ovvi obiettivi del nostro
risparmio.
Risparmiare senza un obiettivo di spesa offre più opzioni e maggiore flessibilità.
Come la possibilità di aspettare e l'opportunità di cogliere le occasioni, nella carriera come negli investimenti.
Come, ancora, avere il controllo del proprio tempo.
Questo è il rendimento, invisibile e non tangibile, della ricchezza.
Perché ogni piccola cifra risparmiata è un pò come prendere un momento nel futuro, che sarebbe appartenuto a qualcun altro, e restituirlo a noi stessi.
Dopo tutte queste riflessioni, è necessario fare un ulteriore passo avanti nella consapevolezza.
Nel prossimo capitolo, l'undicesimo del libro, scopriremo allora perché è meglio essere ragionevoli, piuttosto che freddamente razionali.
Ci rileggiamo con Morgan Housel tra un mese esatto: Venerdì 10 Marzo!