Nelle scorse settimane Consob (autorità nazionale operante per garantire il buon funzionamento dei mercati finanziari) ha pubblicato un interessante documento sull'attitudine delle famiglie italiane alla pianificazione finanziaria.
Lo studio ha riscontrato che gli individui con una maggiore propensione alla pianificazione, sono in grado di controllare meglio le proprie spese, di risparmiare di più, e di raggiungere più facilmente i propri obiettivi finanziari.
Ma cosa si intende esattamente per pianificazione finanziaria?
La pianificazione finanziaria è quell'attività che, in un certo periodo di tempo, organizza la distribuzione del reddito tra spese e risparmi previsti, come parte di un piano definito.
Le ricerche dimostrano che i principali benefici derivanti dalla pianificazione finanziaria includono:
- la riduzione delle spese e, di conseguenza, un miglior tenore di vita;
- la riduzione dell'indebitamento;
- l'aumento dei risparmi;
- la capacità di non cedere a shock finanziari di qualsiasi tipo.
Tutti benefici sempre più rilevanti nell'attuale scenario di aumento dell'aspettativa di vita della popolazione, e di incertezza economica.
In questo contesto, la capacità di risparmio delle persone e la loro abilità di accantonare risorse per obiettivi futuri (abitazione, studi dei figli, pensione...) costituiscono competenze necessarie per il benessere finanziario delle famiglie.
Tutto molto bello, se non fosse che i dati raccolti, relativi al 2021, confermano che la maggior parte degli intervistati un piano finanziario non ce l'ha.
E nemmeno riesce a rimanere all'interno del proprio budget finanziario.
Alcuni dati:
- Tra il 2019 e il 2021, la percentuale di intervistati che ha dichiarato di aver avuto un piano finanziario nei 12 mesi precedenti ha raggiunto un picco nel 2020 (il 10% perfino...) per poi diminuire significativamente nel 2021 (6% appena!).
- La percentuale di intervistati che si dichiara in grado di rispettare un budget mostra un calo, anche qui, nel tempo: dal 25% del 2019 al 21% del 2021.
- E' aumentato l'indebitamento con banche e istituzioni finanziarie (media nel triennio del 40%), più dell'indebitamento con parenti e amici (8%).
Manca, in sostanza, quella che viene chiamata alfabetizzazione finanziaria, ossia la combinazione di consapevolezza, conoscenze, abilità e comportamenti necessari per prendere decisioni finanziarie corrette, e raggiungere il proprio individuale
benessere finanziario.
Nello studio emerge infatti che gli individui con scarso autocontrollo e scarsa alfabetizzazione finanziaria, hanno maggiori probabilità di subire shock finanziari negativi.
Tutto ciò influenza negativamente diverse dimensioni delle scelte economiche, dal consumo al risparmio, fino all'indebitamento.
All'interno di tutto questo, il documento Consob racconta come i professionisti del settore possano guidare i clienti verso una migliore gestione delle proprie finanze.
Gli investitori italiani hanno infatti assegnato un elevato valore agli stimoli educativi ottenuti durante i loro incontri con i consulenti.
Tuttavia, come in ogni ambito, c'è consulente e Consulente.
Sono oggi 52.000 i consulenti abilitati, iscritti all'Albo e all'offerta fuori sede, di cui 34.000 che realmente esercitano la Professione.
Una delle domande da porsi, se si intende parlare di alfabetizzazione finanziaria, è "ma il mio consulente finanziario legato alla banca è indipendente?".
Vedi, il consulente in banca ha:
- molto spesso importanti pressioni commerciali dall'alto, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di vendita dell'istituto per cui lavora;
- esigenza di vendere determinati prodotti, che devono prendere il posto di altri venduti in passato, facendo pagare così spese e costi alla clientela in una continua e ripetuta rotazione del portafoglio investimenti.
La pianificazione finanziaria è assolutamente fondamentale per una corretta gestione delle finanze.
Ma se questa è minacciata da una divergenza di interessi tra cliente e consulente (molto spesso della banca), allora il rischio concreto è quello di non uscirne.
Come un cane che si morde la coda, con il problema che va a colpire, come sempre, il risparmiatore finale.
Mi farebbe piacere sapere che ne pensi in merito a tutto questo!