Un libro che, fin dall'inizio, sa regalare almeno una frase per capitolo sulla quale riflettere attentamente.
La forma più alta di ricchezza è potersi svegliare ogni mattina e dire: "oggi posso fare tutto quello che voglio".
Le persone vorrebbero diventare più ricche per diventare, di conseguenza, più felici.
In realtà, è la possibilità di fare ciò che vogliamo quando vogliamo, con chi ci pare e per tutto il tempo che ci pare, la quintessenza della felicità.
E' questo il dividendo più elevato che il denaro possa fruttare.
Avere la percezione di controllare la nostra vita, è il fattore che ci ritorna le maggiori sensazioni positive di benessere.
Più dello stipendio.
Più delle dimensioni della casa.
Più del prestigio del proprio lavoro.
Il più grande valore intrinseco del denaro non è quello di possederlo in un modo fine a sé stesso, ma è il fatto che ci permette di ottenere, un pezzo alla volta, l'indipendenza e l'autonomia, la libertà di scelta, il controllo del nostro tempo.
Possedere un pò più di soldi ci permette di aspettare la giusta offerta di lavoro dopo un licenziamento, anziché dover accettare la prima offerta che riceviamo.
Questo può cambiarci la vita.
Se possediamo un patrimonio personale più cospicuo, possiamo decidere di lavorare part time, o con orari flessibili, o, ancora, più vicino a casa.
Potremo poi affrontare una spesa medica imprevista, senza doverci preoccupare eccessivamente.
C'è ancora la possibilità di andare in pensione quando vogliamo, non quando dobbiamo.
Usare il denaro per comprare tempo e opportunità in sostanza.
Tutto questo ha un effetto molto positivo sullo stile di vita.
Un effetto con il quale ben pochi beni di lusso possono competere.
Gli Stati Uniti sono la nazione più ricca nella storia del mondo.
Ma ci sono scarse indicazioni del fatto che i suoi cittadini siano mediamente più felici oggi che negli Anni 50, quando ricchezza e reddito erano molto più bassi.
Uno dei motivi di tutto ciò, è che abbiamo usato la ricchezza per comprare più cose, cose più grandi, cose migliori.
Ma simultaneamente abbiamo rinunciato a una fetta maggiore di controllo sul nostro tempo.
Se tutto va bene, questi due vantaggi si annullano a vicenda.
Se invece va male, ci troveremo ad avere tanti oggetti e benessere materiale, ma poca felicità reale.
Sul fronte del lavoro, l'era dell'informatica e della tecnologia ha liberato gli strumenti della produttività dall'ufficio.
Se il vostro lavoro è costruire automobili, non potrete far nulla una volta usciti dalla fabbrica.
Ma se siete un esperto di marketing, il vostro attrezzo di lavoro è la vostra testa, dalla quale non vi separate mai.
Il lavoro pervade allora la vita privata, tanto più dopo l'esperienza della pandemia che ha definitivamente sdoganato lo smart working, ovunque e comunque.
Fare però una cosa che amiamo, con dei ritmi che non possiamo sostenere e controllare, finirà per assomigliare molto al fare una cosa che detestiamo.
Rispetto alle generazioni precedenti, esercitiamo allora meno controllo sul nostro tempo.
E poiché il controllo del tempo è un fattore importantissimo per la felicità, non c'è da stupirsi se le persone non si sentano molto più felici, pur essendo storicamente più ricche di sempre.
Ciò a cui gli anziani attribuiscono mediamente più valore, sono le amicizie, la sensazione di far parte di qualcosa di più grande di loro, la possibilità di passare più tempo con figli e nipoti.
Bisognerebbe allora trarre insegnamento dalle esperienze di chi ha vissuto a lungo, e prendere anche esempio dalla purezza dei bambini: loro non vogliono soldi o ciò che con i soldi si compra, loro vogliono te.
Nello specifico, vogliono che tu stia con loro.
Se avere allora il controllo del proprio tempo è il dividendo più alto che il denaro possa fruttare, nel prossimo capitolo scopriremo quello che è invece uno dei dividendi più bassi.
Ci rileggiamo quindi il 16 Dicembre, per trattare del capitolo numero 8 "Il paradosso dell'uomo in auto (nessuno si lascia impressionare più di voi dalle cose che possedete)".