Amazon si aggiunge ad Alphabet, Apple e Tesla nell’operazione di frazionamento (stock split, in inglese) dei suoi titoli azionari.
Amazon frazionerà le sue azioni con un rapporto di 20 a 1.
Un'operazione che, se approvata dagli azionisti, sarà effettiva dal prossimo 6 Giugno.
Ciò significa che per ogni azione posseduta di Amazon, si otterranno 19 azioni aggiuntive.
Questa non è la prima volta che Amazon divide le sue azioni.
La società ha effettuato uno split con un rapporto di 2 a 1 nel 1998 e nel 1999, ed una divisione 3 a 1 sempre nel 1999.
Ma Amazon non è il solo grande nome della tecnologia e delle società di consumo, che fa questo tipo di operazioni.
A Febbraio, anche Alphabet, la società che controlla Google, ha annunciato un piano di frazionamento azionario 20 a 1.
Nel 2020, sia Apple che Tesla hanno realizzato degli split azionari.
Ma che cos'è esattamente e come funziona un frazionamento azionario?
Attraverso questa operazione, una singola azione viene suddivisa in più titoli.
Nulla di cui preoccuparsi: il valore delle partecipazioni è lo stesso, solo in porzioni più piccole.
Si può immaginare una barretta di cioccolato che viene divisa in più pezzetti.
Alla fine si ha sempre la stessa quantità di cioccolato, solo in segmenti più piccoli.
In un frazionamento azionario, è molto importante ricordare che anche il prezzo dell'azione viene ridotto.
Se il CDA di una società annuncia una divisione 2 a 1, si riceverà un'azione extra per ogni titolo posseduto, ma il prezzo dell'azione verrà dimezzato.
Ad esempio, se si ha un'azione della società X a 10 $ per azione, con lo split si avranno due titoli della stessa azienda, del valore di 5 $ l'uno.
Ciò non significa che il titolo costi meno, perché i fondamentali della società non cambiano.
Rimanendo all’esempio della barretta di cioccolato, dopo averla rotta in pezzetti, si hanno scaglie più piccole, non una maggiore quantità di cioccolato.
Ma perché ricorrere allora ad uno split?
E' un modo per le aziende di aumentare la propria liquidità.
Più liquidità, significa maggiore facilità per gli investitori di acquistare o vendere azioni in Borsa.
Più basso è l'importo di ciascuna azione, minore è l'esborso necessario anche al più piccolo investitore, per acquistare quell'azione e diventare così socio dell'azienda.
Nella maggior parte dei casi, i frazionamenti azionari vengono effettuati dalle società quando il prezzo delle loro azioni è aumentato nel tempo in maniera significativa, in particolare rispetto a quello delle società quotate concorrenti.
Se il prezzo delle azioni diventa più accessibile anche ai piccoli investitori, si può ragionevolmente presumere che ce ne saranno di più e, quindi, anche la liquidità complessiva del titolo aumenterà.
Si prenda il caso di Alphabet, che ha chiuso la seduta di Martedì 1 Febbraio a 2.572,88 $.
Molti investitori non sarebbero stati in grado di acquistarne il titolo, perché magari non hanno 2.500 $ da dedicare ad una singola società.
Con il frazionamento delle azioni avvenuto quel giorno, il costo di ciascuna azione è passato a 128,64 $, e ogni detentore ha ottenuto 19 azioni aggiuntive per ogni azione posseduta.
Un prezzo così è molto più abbordabile.
Acquistare e vendere azioni è oggi più facile che mai, anche grazie a piattaforme di trading online.
Per molti investitori queste divisioni potrebbero essere allora l’occasione di acquistare società che seguono da tempo.
"Quando osserviamo una società come Apple, e guardiamo il valore di un investimento subito dopo un frazionamento azionario, non cambia la ricchezza dell’investitore.
Quello che si nota sono le differenze nel volume degli scambi del titolo, che potrebbero essere legate al flusso di notizie", dice Ian Tam, direttore della Investment Research di Morningstar Canada.
"Per gli investitori a lungo termine, un frazionamento azionario non influisce sul valore fondamentale dell'azienda o sulla ricchezza che si trovano in tasca".
Opposto è invece il raggruppamento di azioni (reverse stock split).
In questo caso la società divide il numero di azioni possedute dagli investitori, anziché moltiplicarle.
Il prezzo delle azioni, di conseguenza, aumenta.
Ad esempio, se si possiedono 10 azioni della società X a 10 $ l’una, e la società annuncia un frazionamento inverso 1 a 2, si arriverà a possedere cinque azioni a 20 $ per azione.
Di solito i raggruppamenti sono annunciati da quelle società che hanno prezzi bassi dei loro titoli rappresentativi, e vogliono aumentarli spesso per evitare di essere cancellati dalla quotazione.
Si potrebbe allora pensare che i raggruppamenti di azioni siano delle cattive notizie per l'azienda, ma non è sempre così.
Uno dei più famosi esempi di frazionamento azionario inverso è quello di Citigroup.
Il prezzo delle sue azioni è sceso a meno di 10 $ durante la crisi finanziaria globale del 2008, e non è più risalito.
Nel 2011 il CDA della banca ha deciso di fare una divisione inversa 1 a 10.
La divisione ha così portato il prezzo del titolo da 4,50 a 45 $.
La società è sopravvissuta con le sue azioni.
I titoli sono ora scambiati a circa 56 $ l'uno.