Nella precedente uscita della mia 7in7, avevo iniziato a raccontarti i primi 3 (di 7) motivi per i quali non è pensabile non allocare negli Stati Uniti parte dei tuoi investimenti finanziari, nonostante alcuni possano ritenere che la borsa americana
sia ancora, sotto certi aspetti, eccessivamente cara e costosa rispetto al reale valore delle aziende quotate.
Se due settimane fa ho voluto spiegarti che la crescita mondiale è ben rappresentata dalla borsa americana, che 5 tra le prime 10 aziende al mondo in termini di dimensione sono americane, e che le aziende oggi più influenti sono statunitensi, seguimi
nei 4 punti rimanenti.
Motivo 4: negli Stati Uniti si concentra un’elevata quantità di sapere
Devi sapere che 5 delle prime 10 università al mondo sono statunitensi.
Nonostante ciò, la Russia ha oggi la più alta percentuale di laureati al mondo, con poco più della metà della popolazione russa in possesso di un diploma di laurea o superiore.
Seguono Canada, Israele e Giappone, ognuno dei quali ha il 40-50% della popolazione con diplomi universitari.
Gli Stati Uniti sono solo al 12° posto su 36 nazioni industrializzate, in termini di laureati.
Guardando a questa classifica, si potrebbe dubitare circa le potenzialità di crescita dell’economia a stelle e strisce in base al grado d’istruzione.
Bisogna tuttavia considerare un altro fattore: il tasso di attrazione di laureati espresso dagli Stati Uniti.
Se pensiamo ad esempio all’Italia, tra gli italiani laureati che vanno all’estero, circa la metà si stabilisce comprensibilmente in Europa, mentre gli altri migrano principalmente negli Stati Uniti e in Australia.
Se estendiamo questo fenomeno alla migrazione di tutti i paesi più o meno industrializzati, si capisce come il gap di laureati interno agli USA sia facilmente compensato dall’arrivo di eccellenze dall’estero.
Motivo 5: maggior numero di portaerei, maggiore capacità di influire a livello mondiale
Gli Stati Uniti hanno tante portaerei in servizio come nessuna nazione al mondo.
Si tratta (al 2020) di 11 portaerei gigantesche a propulsione nucleare, e 9 più piccole a propulsione convenzionale.
Anche tramite questi potenti mezzi, gli Stati Uniti hanno la capacità di esercitare la loro influenza in molte parti del mondo, stimolando rapporti commerciali e collaborazioni sul piano industriale.
Motivo 6: negli Stati Uniti troviamo un'enorme concentrazione di ricchezza
Con una superficie di 9.850.476 km² e circa 331 milioni di abitanti, gli Stati Uniti rappresentano il quarto Paese più esteso e il terzo più popolato al mondo.
Sono la prima economia mondiale, con un PIL pari a 22.301 miliardi di $ nel 2021, e la quinta economia in termini di PIL pro capite con 63.252 $ annui di reddito pro capite nel 2020.
Dato che le prime quattro, con rispetto parlando, non le possiamo definire potenze mondiali (rispettivamente Lussemburgo, Svizzera, Irlanda e Norvegia), tra le principali potenze ed economie mondiali gli Stati Uniti sono la nazione più ricca in termini
di PIL pro capite.
Motivo 7: gli Stati Uniti sono molto ricchi sul piano energetico
Gli Stati Uniti possiedono imponenti giacimenti minerari, in particolare petrolio, carbone, gas, uranio, rame, alluminio, piombo e oro.
Ormai gli Stati Uniti producono più energia primaria di quanta ne consumano.
Nel 2020, per la prima volta, hanno esportato più petrolio di quanto ne abbiano importato.
Sono i primi produttori al mondo di greggio, una risorsa che solitamente viene associata al Medio Oriente.
Sono anche i primi produttori di gas e i terzi produttori, sempre al mondo, di carbone.
Possiedono dunque una capacità energetica enorme, indispensabile se solo pensiamo a quanto l’attuale situazione di stress delle materie prime stia appesantendo in primis quei paesi che da questo punto di vista non sono autonomi.
Alla luce di questi motivi, gli Stati Uniti hanno tutti i mezzi per consolidare la loro influenza mondiale, imponendo la loro leadership in Europa, in America Latina, in Asia e in Medio Oriente, e seducendo con le proprie eccellenze le cancellerie
più importanti del mondo.
Certamente, non sono privi di pericolose incongruenze, a partire da una eccessiva autoreferenzialità e da una leadership poco inclusiva.
Mantengono però tutte le potenzialità per essere ancora attrattivi come perfetto habitat dove affrontare sfide sempre più importanti, e dove lanciarsi verso obiettivi al limite delle possibilità.
Inoltre, ma non ultimo, la nazione continuerà verosimilmente ad esistere in una regione pacificata, lontana dai principali focolai del pianeta, collocazione che la rende preferibile anche dal punto di vista economico perché percepita come meno minacciosa
e meno esposta ad eventi dannosi in tal senso.
Ciascuno di noi può allora avere mille e più motivi per provare simpatia o antipatia nei confronti degli Stati Uniti d’America; tuttavia, se indossa i panni dell’investitore, ha il dovere di mettere da parte questo tipo di considerazioni e focalizzarsi
sugli aspetti che possono aiutare il denaro allocato a lavorare in modo efficiente e profittevole.
Ebbene, con tutta la cautela possibile, di motivazioni per andare in questa direzione sembrano essercene ancora tante.