Nella mia precedente Newsletter, quella del 28 Gennaio, ho analizzato per te i primi 6 punti che un investitore consapevole deve sempre tenere a mente nel pianificare finanziariamente il suo futuro.
Ti ho raccontato allora del risparmio, dei rischi, della diversificazione, dell'importanza della semplicità e dell'attesa.
Oggi concludo allora con gli ultimi 5 concetti chiave:
7. PIU' TI MUOVI, PEGGIO E'
C’è solo una cosa che fa più male di una perdita: un guadagno che si trasforma in una perdita.
Per evitare questo malessere, l’istinto ci suggerisce di giocare d’anticipo.
Così, troppo spesso si vanno a chiudere anzitempo posizioni in profitto per alimentare la soddisfazione psicologica, a danno però di quella economica.
Muoversi troppo sui mercati è dannoso: così facendo, ci sarà sempre una distanza siderale tra il rendimento dell’investimento e il rendimento dell’investitore.
Fissa i tuoi obiettivi, investi di conseguenza e lascia che il denaro lavori per te.
8. L’INTERESSE COMPOSTO E' L'OTTAVA MERAVIGLIA DEL MONDO.
L'ACCUMULAZIONE LA NONA
Ottenere un rendimento crescente, anche se il rendimento rimane uguale.
Sembra un nonsense, eppure è l’effetto di una miracolosa regola matematica che prende il nome di capitalizzazione composta.
Il compounding è un diesel: parte lento, i suoi effetti sono impalpabili, impercettibili nel breve termine.
Ma quando si scalda è inarrestabile, assicura risultati stupefacenti, magici, esattamente come quelli prodotti dall’accumulazione, l’unica strategia in grado allo stesso tempo di costruire patrimonio in modo efficiente e di anestetizzare l’emotività generata
dai mercati.
Interesse composto ed accumulazione sono vincenti già da sole.
Assieme diventano addirittura esplosive.
9. GLI ECCESSI DEL MERCATO SONO IL MIGLIOR FERTILIZZANTE DEL DENARO
Dopo che hai investito, quanto ti piacerebbe vedere i tuoi risparmi aumentare con regolarità, costanza, senza flessioni né scossoni?
Tanto logicamente.
Ma questo, lo sai, è impossibile.
Ed è un bene che sia così: gli eccessi del mercato rappresentano il più potente fertilizzante, acceleratore di ricchezza.
Guarda indietro, soffermandoti in particolare sulle più estreme discese vissute negli ultimi decenni: tutte, nessuna esclusa, hanno generato opportunità di acquisto per chi ha avuto la lucidità di accorgersene, tanto più uniche quanto più profonde esse
si sono rivelate.
Ho parlato di questo anche nella mia 7in7 del 14 Gennaio, all'altezza della notizia nr.2 intitolata "La regola del 20".
10. LE EMOZIONI SONO IL MIGLIOR DISERBANTE DEL DENARO
Tanto arida è la nostra vita senza emozioni, quanto preziosa è la loro latitanza quando investiamo.
Dalla preoccupazione all’esaltazione, dallo sconforto all’euforia, passando per il rimpianto, la confusione e la speranza.
Alle numerose trappole emotive si sommano quelle cognitive, che si miscelano in un cocktail finanziario letale.
Riconoscerle è il primo passo per evitarle, partendo da una regola aurea: anche quando le cose vanno bene è determinante imparare ad essere umili, se non si vuole essere umiliati.
11. TANTO LE AZIONI SONO L'INVESTIMENTO PIU' PRECARIO NEL BREVE TERMINE, QUANTO SONO IL PIU' SICURO NEL LUNGO
Investire in azioni significa mettere carburante nell’economia reale.
Ogni giorno miliardi di persone, in ogni angolo del mondo, si prodigano per migliorare la propria e l’altrui situazione economica e sociale.
Investire in azioni non equivale pertanto affatto, come molti credono, a “giocare” in Borsa, al contrario è distante anni luce da questa diffusa e deprimente convinzione.
L’unica eterna convinzione che dovrebbe albergare in chi investe, è la natura camaleontica dell’equity: comprare azioni sperando di trarne profitto nei successivi 10 mesi equivale a scommettere, mentre comprare azioni nell’ottica dei successivi
10 anni significa investire nell’attività che, statistiche alla mano, è al contempo la più sicura e la più redditizia.
Ecco così completato il manifesto dell'investitore consapevole.
11 brevi ma importanti regole, da rileggere specialmente nei momenti di maggiore volatilità dei mercati finanziari.