Seguimi tra i (tanti) numeri di questa news, che permettono di darti un'idea della situazione reddituale odierna del nostro paese.
Un bel respiro profondo allora, e andiamo!
Il 57% degli italiani, vale a dire circa 14,5 milioni di famiglie su un totale censito Istat di 25,7 milioni, vive in media con meno di 10.000 € lordi l’anno.
Questo emerge dall’ultima analisi del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, che ha analizzato le dichiarazioni dei redditi degli italiani relativi al 2019, e dichiarati nell’anno pandemico 2020.
In dettaglio, su 41,5 milioni di persone che hanno presentato la dichiarazione, 10 milioni di cittadini hanno dichiarato di aver guadagnato redditi che vanno da situazioni addirittura negative a un massimo di 7.500 € l’anno.
Poiché gli abitanti nel 2019 erano 59,7 milioni, a ogni dichiarante corrispondono circa 1,44 abitanti che, in generale, rappresentano le persone a loro carico.
Pertanto, a questa prima classe corrispondono 14,48 milioni di abitanti che, in base alle loro dichiarazioni, vivrebbero per un intero anno con una media di 3.750 € lordi l’anno (media aritmetica tra 0 e 7.500), pari a 312 € al mese da dividersi per 1,44.
Meno di una pensione sociale!
Altri 8,1 milioni di contribuenti, dichiarano redditi compresi tra 7.500 e 15.000 €.
A questi corrispondono 11,66 milioni di abitanti che, sulla base di quanto comunicano al fisco, vivrebbero con una media di 11.250 € lordi l’anno, pari a 938 € al mese.
Soldi che devono bastare a mantenere le solite 1,44 persone, per un nominale quindi a testa di 651 € al mese.
Meno dell’importo previsto dal reddito di cittadinanza (780 €)!
Secondo lo studio Itinerari Previdenziali, ci sono poi altri 5,55 milioni di italiani che dichiarano redditi tra i 15 e i 20.000 € lordi l’anno.
Per il solito calcolo, corrispondono a costoro 8 milioni di abitanti che vivono con una media di 17.500 € lordi l’anno, da dividersi sempre per 1,44.
Riassumendo, i contribuenti delle prime due fasce di reddito (fino a 7.500, e da 7.500 a 15 mila euro) sono 18.140.000, pari al 43,7% del totale dei dichiaranti, di cui 6,134 milioni di pensionati, che evidentemente hanno versato poco o nulla
a livello di contributi.
Quindi, o sono un esercito di sfortunati, o hanno evaso mica male in 67 anni di vita...
In totale, questi dichiaranti pagano solo il 2,31% di tutta l’IRPEF, cioè circa 4 miliardi.
A questi contribuenti (si fa per dire...), corrispondono 26 milioni di abitanti che, per il solo servizio sanitario di cui beneficiano gratuitamente, costano ad altri cittadini “volonterosi” ben 50,4 miliardi.
Poi ci sono tutti gli altri servizi forniti da Stato, regioni, comuni, comunità montane e così via, di cui evidentemente si rendono poco conto se evidenziano un continuo malcontento che si riflette nelle urne.
In totale, queste prime 3 classi, pari a 34 milioni di abitanti, poco più del 57% della popolazione del paese, pagano 14,7 miliardi di IRPEF, pari all’8,35% del totale d’imposta.
È un dato credibile?
Difficile pensare che gli abitanti di un paese membro del G7, vivano come quelli di un Paese del nord Africa.
Non trovi?
Anche perché, ad esempio, secondo i dati dell’Agenzia dei Monopoli, i nostri connazionali hanno investito nel 2019 oltre 125 miliardi di € tra gioco regolare e gioco d'azzardo.
Più della spesa sanitaria totale, che si ferma sotto i 115 miliardi.
Per non parlare, sempre ad esempio, del parco circolante in Italia che nel 2019 era di 52,4 milioni di unità, composto da oltre 39,5 milioni di auto.
Solo il Lussemburgo ha più macchine di noi tra gli Stati dell’Unione Europea, anche se va considerato che il 56% delle vetture nel nostro Paese ha tra i 5 e i 20 anni di anzianità, e, in quanto vecchie, costano in manutenzione più del nuovo.
Dopo le autovetture vengono i motocicli (6.896.000 unità), e i veicoli commerciali e industriali (5.775.000 unità).
Non male per un popolo di poveri!
Quelli che dichiarano guadagni annuali dai 35.000 € in su, sono solamente il 13,22%, pari cioè a 5,5 milioni di persone.
Meno del 10% della popolazione per intenderci, che paga però il 58,9% di tutta l’IRPEF e non gode di alcuna agevolazione, bonus, sconti.
Solo i bonus edilizi, la previdenza complementare e poco altro.
Sommando anche i redditi da 29 a 35.000 €, risulta che il 71,5% di tutta l’IRPEF è a carico del solo 21% di popolazione.
E c’è molta gente in parlamento che vorrebbe aumentare a questo 21% di “maledetti” ricchi, le tasse o applicare una patrimoniale, magari anche sugli immobili con la revisione del catasto...
E anche aumentare la tassazione sui redditi finanziari, senza capire che, se uccidiamo il risparmio, possiamo dire addio al sostegno all’economia e all’acquisto dei titoli di Stato.
Peraltro, gran parte di questo 21% è costituito da quanti (imprenditori o dirigenti d’azienda) creano occupazione, non disponibile per decreto.
I dichiaranti redditi lordi superiori ai 100.000 € (in Italia si parla sempre di lordo, e il netto di 100.000 è pari a circa 52.000 €...) sono solo l’1,21%, pari a poco più di 501.000 contribuenti.
Solo questi versano il 19,5% dell’IRPEF.
Scusami se ti ho fatto venire il mal di testa, ma alla luce di questi dati, crediamo ancora ai racconti dei cosiddetti progressisti, e cioè che siano solo i ricchi a evadere, o siamo forse in presenza di un’evasione di massa?
Bel paese il nostro, non trovi?