Sulla scia di questa magica estate che ci ha visto vincere gli Europei di calcio, nella mia precedente 7in7 ti ho parlato del filo conduttore che unisce due mondi apparentemente lontani tra loro, come il calcio e gli investimenti.
Oggi concludo l'argomento entrando nel dettaglio dei vari reparti di una squadra, e parlando delle analogie fra la tattica calcistica e la pianificazione finanziaria.
LA DIFESA
Sono le assicurazioni e la liquidità ad assolvere il ruolo di difesa nella costruzione di un valido percorso di pianificazione finanziaria.
Le assicurazioni devono proteggerci dai rischi esterni, che potrebbero altrimenti mandare in crisi la nostra strategia in ogni momento.
Le assicurazioni svolgono, se vogliamo, il ruolo del portiere.
La porta va sempre adeguatamente difesa, anche perché un buon portiere è in grado di trasmettere tranquillità a tutta la squadra.
Allo stesso modo, è sempre importante avere una sufficiente (non esagerata però) riserva di liquidità per le spese correnti e le emergenze.
Non è possibile costruire una solida strategia, che consenta di raggiungere con serenità gli obiettivi finanziari di ognuno, senza una robusta difesa.
Solo dopo aver puntellato adeguatamente questo reparto è possibile pensare al resto della squadra.
IL CENTROCAMPO
In una buona strategia di pianificazione finanziaria, il centrocampo deve portare al raggiungimento degli obiettivi di medio-lungo termine che si intendono raggiungere nel corso degli anni.
Obiettivi di questo tipo possono, ad esempio, essere l'accumulo e la costruzione di un capitale dedicato agli studi e al futuro dei figli, l'integrazione della pensione pubblica, ed altri ancora...
Come anche in una squadra di calcio, dove il centrocampo può essere composto da giocatori dai piedi buoni, ma anche da altri calciatori adibiti al "far legna", in ambito finanziario è questo un settore variegato, e la squadra va composta anche in base al tempo a disposizione per il raggiungimento degli obiettivi stessi.
L'investimento di una capitale per una spesa che dovremo sostenere tra 5 anni, richiederà infatti un diverso grado di prudenza rispetto a quello di un investimento caratterizzato da un orizzonte temporale di 15-20 anni.
L'ATTACCO
L'attacco è quel reparto che fa sempre un pò sognare.
In un portafoglio di investimento, l'attacco è rappresentato dagli investimenti più aggressivi e speculativi.
Dopo aver reso solido e coeso tutto il resto del team, dedicare una parte del proprio capitale alla speculazione è una strada interessante, per ricercare dei rendimenti potenzialmente più elevati (sono solito chiamarli boost),
arricchendo in questo modo il proprio piano.
Aggiungere un pizzico di speculazione rende più avvincente una strategia, si spera già solida, e permette di andare alla ricerca di un calcio più spumeggiante e spettacolare.
Certo, come avrai già capito, non ha alcun senso pensare all'attacco prima di aver assestato tutto il resto.
La forza dell'attacco sta proprio nella possibilità di andare alla ricerca di un'extra performance, ma con le spalle ben coperte.
L'ALLENATORE
Non c'è squadra di calcio vincente, senza un buon allenatore che la sappia sapientemente gestire e guidare.
Questo è il ruolo del bravo Consulente Finanziario.
A parole siamo tutti dei grandi allenatori e dei bravi investitori, ed organizzare la propria personale squadra d'investimento può sembrare una cosa semplice da attuare.
Schierare la formazione giusta in grado di portarci alla vittoria, allocare le giuste risorse nei giusti strumenti per il proprio percorso di pianificazione finanziaria non è, invece, né scontato e né immediato.
Serve, prima di tutto, avere padronanza della propria situazione, e capire le reali esigenze a cui si va incontro.
Non esiste un piano solo, adattabile a tutti.
Come non esiste un modulo magico in grado di far vincere ogni squadra.
Riprendendo allora, in conclusione, le parole di Fabio Caressa, al rigore decisivo parato da Donnarumma in quella serata londinese di Domenica 11 Luglio...Grazie Signore che ci hai dato il calcio!...
Campioni d'Europa!!!