Nei giorni scorsi ho riguardato il film 21.
Non so se l'hai visto anche tu, ma se ancora non l'hai visto te lo consiglio assolutamente.
Parla di alcuni studenti del MIT di Boston con spiccate doti matematiche, che, per pagarsi gli studi e molto altro, trascorrono i loro fine settimana a Las Vegas a sbancare in modo illecito i vari Casinò.
La visione di questo film, mi ha portato a pensare al fatto che molte persone tendono ancora a paragonare i mercati e gli investimenti finanziari al Casinò.
Al gioco d'azzardo.
In realtà, come esiste il mercato del pesce, il mercato della frutta e della verdura, e tanti altri tipi di mercati ... c'è anche il mercato delle aziende.
Sì, hai capito bene, il mercato delle aziende.
La Borsa altro non è che un mercato al cui interno si comprano e si vendono pezzi di aziende in cambio di denaro.
Pagando, si ottiene in cambio un pezzo di azienda, assieme ai diritti sui potenziali dividendi e sulla crescita della stessa.
Quando ci si stanca di quell'azienda, si può rivendere allo stesso modo la quota a suo tempo acquistata, sempre in cambio di soldi.
E, per evitare il rischio di portarsi a casa un'azienda marcia o bacata, si possono anche comprare dei pacchetti che contengono diverse aziende (Fondi o ETF).
Ecco quindi che è concettualmente sbagliato pensare alla Borsa come a un Casinò, dove puntare ciecamente sul rosso o sul nero affidandosi alla fortuna.
In un aspetto, però, i mercati azionari possono presentarsi imprevedibili come il lancio di una moneta.
Ovvero quando si parla dei possibili rendimenti di breve periodo.
Analizzando, ad esempio, l'andamento negli ultimi 90 anni dell'indice S&P500 americano, vediamo che, in un giorno qualsiasi di apertura del mercato, ci si presenta davvero una sorta di "testa o croce", con il 44% di probabilità di perdita, e il 56%
di probabilità di guadagno.
Ma cosa succede aumentando l'orizzonte temporale?
Valutando con lo specchietto retrovisore lo stesso indice su una durata decennale, la probabilità di ottenere un rendimento positivo sale addirittura al 95%.
Se ci allunghiamo a 20 anni, arriviamo al 100%.
Non c'è mai stata in passato, infatti, nessuna finestra temporale di 20 anni in cui l'S&P500 abbia chiuso in territorio negativo.
Mai.
E attenzione, sto parlando di una serie storica lunga quasi un secolo, considerando tutti, ma proprio tutti, gli archi temporali lunghi 10 o 20 anni, con il metodo rolling, ovvero spostandoci avanti di un giorno alla volta:
- periodo 1 gennaio 1926 - 31 dicembre 1945: positivo
- periodo 2 gennaio 1926 - 1 gennaio 1946: positivo
- periodo 3 gennaio 1926 - 2 gennaio 1946: positivo
E così via.
Ecco che allora i periodi analizzati sono davvero tantissimi, e sono comunque tutti positivi senza eccezioni.
Questo dimostra ancora una volta che i giusti investimenti azionari, diversificati e di lungo termine, funzionano e sempre funzioneranno.
Al contrario, invece, del Casinò, dove più tempo rimani, e più aumenti la probabilità di perdita.
Esattamente come accade allo speculatore di breve termine, che più operazioni compie, e più rischia di uscirne male.
Non è però sufficiente saperle queste cose: occorre metterle in pratica.
Non basta comprare un Fondo o un Etf e tenerlo per 20 anni.
Il mercato azionario italiano o quello giapponese, ad esempio, non hanno uno storico così favorevole come quello americano visto e considerato in queste righe...
Anche in questo caso allora, la figura del (bravo) Consulente Finanziario, con la sua professionalità, con l'esperienza e un aggiornamento costante, può fare tutta la differenza del mondo.
Non trovi?