Dove vent’anni fa regnava
Coca-Cola, oggi domina
Apple.
Dalle bollicine zuccherate più bevute al mondo, alla mela morsicata che con i suoi prodotti fa proseliti e macina record su record in Borsa.
Eccoli allora i due brand globali più ricchi osservati a vent’anni di distanza.
Un’istantanea che è insieme il racconto di come sono cambiati negli anni i consumi e le strade del business, nel secolo dominato dalla tecnologia e dalla rivoluzione del rapporto marca-cliente sempre più personalizzato e votato all’esperienza.
Nel 2000 la classifica Best Global Brands stilata dalla società di consulenza Interbrand vedeva sul podio, dopo Coca-Cola, Microsoft e IBM come aziende dal più alto valore del proprio marchio.
Seguivano Intel, Nokia, General Electric, Ford, Disney, McDonald’s e AT&T.
Vent’anni e venti classifiche dopo, leader indiscusso è appunto Apple, seguita nel podio da Google ed Amazon.
Seguono Microsoft (in grado di rimanere comunque al vertice vent’anni dopo), Coca-Cola (dal primo al quinto posto), Samsung, Toyota, Mercedes-Benz, McDonald’s (sempre al nono posto ma con un cresciuto valore del
marchio) e Disney.
E’ abbastanza evidente come la maggior parte dei brand oggi ai vertici della classifica non sia più ascrivibile ad uno specifico settore, ma siano ormai delle realtà in grado di navigare in settori sempre più differenziati, dove propongono esperienze
diverse anche se caratterizzate da identici principi.
Apple così spazia dall’hardware ai sistemi di pagamento con Apple Pay, passando anche dall’intrattenimento (Apple TV).
Denominatore comune è l’offerta di un’esperienza coerente, con un’unica filosofia.
Microsoft e Coca-Cola, come visto, sono state in grado di rimanere nella top ten a distanza di vent’anni.
Due aziende cambiate, e molto, dall’inizio del secolo.
Coca-Cola ha recentemente inglobato aziende di tè biologico e punta anche sull’acqua (ha acquistato a Settembre 2019 l’italiana Lurisia, azienda di acque minerali e bibite).
Microsoft è stata invece in grado di recuperare e superare la concorrenza puntando sul cloud aziendale, dopo essere entrata anche nel mondo dei social con l’acquisizione di LinkedIn a Giugno 2016.
Il tutto grazie alla visione del suo CEO di origini indiane Satya Nadella.
Per alcune aziende che sono state in grado di confermarsi, Nokia invece non ha saputo affrontare la rivoluzione degli smartphone.
Vedere il grafico del titolo azionario dell’azienda finlandese dal 2000 ad oggi fa veramente impressione e tristezza.
Samsung, al contrario, da produttore di chip si sta sempre più affermando come diretta concorrente di Apple.
E i bilanci?
Dai 988 miliardi di dollari di valore all’inizio del secolo, nel 2019 le top cento hanno sfondato quota 2 mila miliardi, con un tasso di crescita composto annuo del 4,4%.
Ben più del Pil globale.
Oggi vengono premiate le organizzazioni che restano costantemente in contatto con la clientela, non solo analizzandone i dati, ma intuendone il significato profondo e anticipando i grandi mutamenti di scenario.
Quando una strategia di branding funziona, ha come risultato un temporaneo monopolio, riconoscibilità e buoni risultati di business.
Da sempre i marchi più rilevanti sono storie in evoluzione.
Anche per questo non ha più molto senso, se vogliamo, parlare di posizionamento.
Meglio dire “traiettorie”.
Amazon è diventata il gigante che è grazie a mosse che hanno ridefinito le nostre aspettative.
Pensiamo a Prime, a Kindle, o all’acquisizione di Whole Foods, per trasformarsi in ciò che il suo carismatico fondatore, Jeff Bezos, chiama l’everything store (il negozio del mondo dove si può trovare ormai di tutto).
L’innovazione è un filo rosso e una forza propulsiva.
Cresce chi sa leggere le novità, o meglio, le anticipa.
Gli altri perdono posizioni.
Che peso avranno, allora, nel marketing di domani intelligenza artificiale e realtà aumentata?
Per aziende come Google o Apple è impressionante la rapidità di adozione di tecnologie sofisticate, come ad esempio il riconoscimento vocale.
Lo scorso anno, nel corso di uno studio, un consumatore si è lamentato del fatto che non sia ancora possibile acquistare una casa su Amazon.
Magari è solo una questione di tempo …