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2022: Riassunto di un anno che ha colto tutti di sorpresa

2022: Riassunto di un anno che ha colto tutti di sorpresa

Da pochi giorni si è chiuso un anno che verrà ricordato come uno dei più turbolenti degli ultimi decenni per l’economia, per la finanza e per gli equilibri geopolitici.

Dal punto di vista dei mercati finanziari, le previsioni di inizio anno erano improntate ad un cauto ottimismo dopo un 2021 molto positivo.
Certo, tutti gli operatori si aspettavano volatilità e vedevano comunque dei rischi all'orizzonte, considerando che molte borse erano ai massimi storici (e con valutazioni spesso esagerate), e i rendimenti obbligazionari ancora prossimi allo zero (ormai fuori luogo con l'inflazione che già saliva).
Nessuno poteva però prevedere che la Russia dopo poco avrebbe invaso l’Ucraina, causando la più grande crisi energetica e inflattiva dagli anni ‘70.

Una regola base della finanza insegna che azioni e obbligazioni tendono a muoversi in direzioni opposte: quando l'ottimismo è alto salgono le prime e soffrono le seconde, viceversa quando regna il pessimismo i titoli di Stato fungono da beni rifugio mentre le azioni soffrono.
Ci si può pertanto proteggere, diversificando opportunamente i propri investimenti.
Nel 2022 questa regola è stata stravolta, e si è verificata quella “tempesta perfetta” che ha colto quasi tutti alle spalle: sono crollate le azioni (l'indice azionario globale Msci World in euro ha perso il 13,8% e tra i paesi occidentali si è salvata la sola Borsa di Londra), ma sono crollate contemporaneamente anche le obbligazioni (i titoli di Stato Usa hanno ceduto il 19%).
L’inflazione è esplosa, ed ha eroso anche il valore reale dei soldi lasciati sui conti correnti.
Nessun asset, in sostanza, si è salvato.
O quasi.

Qualche nicchia di investimento che ha saputo parare i duri colpi inferti dai mercati c’è stata in effetti, come gli investimenti nei mercati privati (private equity e private debt), di cui Azimut è pioniera in Italia ed in Europa, e alcune soluzioni gestite in maniera veramente attiva che hanno saputo contenere le perdite, o addirittura guadagnare dalle discese dei mercati (è questo il caso del Balanced Fof, sempre di casa Azimut, che ha chiuso il 2022 con uno strepitoso +22,5%).
Ma diamo ora uno sguardo generale ai 12 mesi appena trascorsi.

COM'E' ANDATA
Le Borse hanno mandato in fumo complessivamente oltre 20mila miliardi di $ di capitalizzazione.
I listini europei hanno vissuto il peggior anno dal 2018, Wall Street addirittura dal 2008.
I mercati obbligazionari non perdevano così tanto dal 1990, con il granitico Bund tedesco (-20,5%) che ha conosciuto il peggior crollo addirittura dal 1950.
La nuova frontiera delle criptovalute, capitanata da Bitcoin (-64%) ed Ethereum (-67%), ha causato perdite drammatiche ai cripto-speculatori.
Ma pesanti sono stati anche i ribassi del settore tech e telecomunicazioni (-41% a Wall Street), dei consumi discrezionali (-38%), e dell'immobiliare (-28%).
La performance del Nasdaq (-34%) è stata tra le peggiori a livello globale, seconda solamente a quella della Borsa russa (-43%).
E' anche vero, però, che le big tech erano salite moltissimo negli anni precedenti...
Solo due vincitori si sono distinti nel 2022: il dollaro, che ha registrato il maggior rialzo dal 2015 (+8%), e l'indice delle materie prime (+21%) il cui anno è stato però a due facce, con i prezzi impennati per la prima metà e poi in ordine sparso per il resto dell'anno.
Mentre tutto cadeva, sui listini saliva il comparto energetico (+58% a Wall Street con il clamoroso +120% di Occidental Petroleum).

LE CAUSE
Le cause di questa debacle finanziaria sono note: l’inflazione è salita così tanto (per motivi che già erano evidenti nel 2021, ai quali si è aggiunta la guerra in Ucraina) da costringere le banche centrali ad intervenire con ripetuti rialzi dei tassi e con la riduzione della liquidità circolante, causando una stretta monetaria globale con pochi precedenti nella storia in quanto a velocità ed incisività.
Pensa infatti che ben 22 delle 26 maggiori banche centrali al mondo hanno aumentato il costo del denaro, in media del 3,75% a testa.
Questo non poteva che spiazzare i mercati, costretti a un gigantesco riprezzamento globale con una violenza inaudita.

IL FUTURO
A leggere le previsioni delle case d'investimento, il 2023 dovrebbe essere l’anno della riscossa dei bond.
I rendimenti, tornati finalmente appetibili anche sulle durate brevi, e l'idea che le obbligazioni torneranno a fare da contrappeso ai mercati azionari, hanno fatto tornare gli investitori globali su questi strumenti, sovrappesandoli nei portafogli come non accadeva dall'Aprile del 2009.
Anche perché c'è chi ritiene che le banche centrali siano ormai vicine alla fine della loro manovra restrittiva.
Più caute e discordanti sono invece le previsioni sui mercati azionari, perché le incertezze ed i rischi potenziali sono ancora molti (vedi alla voce recessione).

Certo è che ogni momento negativo, sui mercati, crea delle grandi opportunità che sta agli investitori sapere e poter cogliere
Non ci resta che attendere allora, perché si tratta di elementi fuori dal nostro controllo, che scopriremo solo a posteriori, dopo averli vissuti.
Ma attendere non significa rimanere immobili!
Significa investire e posizionare il proprio portafoglio in modo costruttivo, facendoci accompagnare dalla pazienza, dalla resilienza, dalla consapevolezza, e soprattutto da una buona Consulenza Finanziaria.
Per tenere saldo il timone anche nei mari più tempestosi, senza perdere mai la rotta nel percorso che porta al raggiungimento degli obiettivi di ognuno.
Anche perché, in fin dei conti, in un mondo pieno di incertezze, l'unica certezza che possiamo avere è quella che l'economia del mondo, nel lungo periodo, non farà altro che crescere.
Non so tu allora, ma io personalmente resto ben concentrato su questa convinzione.
Consapevole di dover costruire e gestire il risparmio dei miei clienti un pò come fosse la mia casa, utilizzando solamente i migliori materiali attualmente in circolazione.