Una delle leggi cardine dell'investitore lungimirante è quella di evitare di vendere, ed uscire così dai mercati, quando lo fanno tutti.
Sarebbe anzi opportuno fare il contrario: effettuare possibilmente degli acquisti, ed entrare così nei mercati, proprio durante le fasi più turbolente dei mercati stessi.
Tanto facile da dirsi, quanto difficile da farsi, mentre il panico travolge tutto e fa tremare le mani anche ai traders più incalliti...
Si può però avvicinare questa regola teorica alla realtà pratica di ogni investitore.
Sarebbe infatti sufficiente stabilire un livello di discesa, statisticamente ragionevole, raggiunto il quale c'è da entrare senza indugi nel mercato finanziario di riferimento.
Nel proseguo di questa news ti spiegherò allora " La regola del 20".
Una regola comportamentale, che insegna il potenziale di rendimento da sfruttare se si ha la lucidità di acquistare ogni volta in cui c'è un crollo del mercato del 20%.
Ma perché proprio il numero 20?
Perché statisticamente si è rivelato nel tempo un livello particolarmente interessante di ingresso, generatore di profitti in ottica futura.
Ovviamente non è affatto detto che una violenta crisi dei listini finanziari si fermi a quel livello, a quel -20, anzi, potrebbe anche proseguire oltre.
Ma ricercare e individuare il livello minimo del mercato diventa logorante a livello psicologico, oltre che essere una vera e propria chimera.
Questo accade perché si tratta di un'informazione chiara solo una volta che quel minimo sarà abbondantemente superato, senza ulteriori ricadute.
Sembra una cosa ovvia, ma ce ne dimentichiamo puntualmente ogni volta in cui viviamo in prima persona gli storni di mercato.
Perché i mercati hanno questa capacità: banalizzano e rendono evidente dopo, tutto quello che appare inimmaginabile prima.
Ripensando ai principali indici azionari, da inizio millennio fino ai giorni nostri, abbiamo vissuto diversi importanti storni: partendo dalla bolla di internet e le torri gemelle, passando per la crisi finanziaria del 2008 e la crisi dei debiti sovrani
del 2011, fino alle cadute innescate dai listini asiatici nel 2015 e dalla pandemia nel 2020.
Sono stati 20 anni costellati da diversi eventi shock, e la performance media dei principali indici mondiali ne ha risentito.
L'S&P500 americano ha consegnato un rendimento medio annuo del 4,76%, l'MSCI World del 3,10% e l'Eurostoxx50 è stato addirittura negativo dello 0,59%.
Ci tengo a farti notare che sto parlando di rendimenti da applicare ad ogni anno, per 20 anni.
Chi avesse avuto il sangue freddo di entrare in questi mercati seguendo la regola del 20, avrebbe visto i suoi rendimenti crescere quasi in modo incredibile.
Un esempio su tutti?
Chi avesse acquistato nel Novembre del 2011, durante la crisi del debito sovrano, avrebbe oggi consolidato un rendimento annuo medio del 17,62% per l'americano S&P500, del 13,06% per il globale MSCI World e del 5,57% per l'europeo Eurostoxx50.
Sottolineo ancora che si tratta di un rendimento annuo, ovvero portato a casa ogni anno, per 10 anni! Notevolissima la differenza con la media precedente...
Anche prendendo come riferimento altri momenti in cui i mercati hanno segnato un sonoro -20%, i numeri sarebbero eloquenti, e vanno nella stessa importante direzione.
La conclusione è allora una sola.
Quando si investe in mercati adeguatamente diversificati e con buone potenzialità di generare valore nel medio-lungo periodo, come quelli citati in questo articolo, ogni caduta porta con sé innegabili opportunità per incrementare le performance del proprio portafoglio d'investimento.
Dopo questa lettura confido che in te si possa consolidare la consapevolezza che gli storni di mercato sono periodici e inevitabili, e che quindi sia necessario trovarsi pronti e preparati quando arriverà la prossima turbolenza finanziaria.
Con "La regola del 20", si potrà così trasformare in un'opportunità da cogliere per il futuro!