MA IL FONDO PENSIONE, SERVE "SOLO" PER LA PENSIONE?
Come tutti ormai sappiamo, lo strumento "Fondo Pensione" nasce con il nobilissimo obiettivo di costruire un'integrazione a quel reddito di primo pilastro, la pensione pubblica, che, tutte le evidenze dicono, sarà in futuro sempre meno generoso.
Tuttavia, in aggiunta questa straordinaria, importantissima e non certo trascurabile funzione, ce ne sono delle altre ai più sconosciute.
Sono almeno 4.
Vediamole assieme!
1. IL FONDO PENSIONE SERVE ANCHE PER COSTRUIRE L’ALTRUI PENSIONE
Pensiamo infatti a un genitore, oppure a un nonno, che desiderino lasciare al proprio figlio o nipote qualcosa di utile, qualcosa di tangibile, qualcosa che vada oltre la propria presenza, qualcosa che davvero possa durare nel tempo.
Il Fondo Pensione non sarà per sempre, ma in molti casi sarà certamente per tanto, tanto tempo.
Pensare allora di attivare un investimento nel lungo o lunghissimo termine, ha un valore straordinariamente importante non solo per il vitale bisogno delle giovani generazioni di costruirsi un pilastro integrativo privato, ma anche perché, se combiniamo
la performance che i mercati sanno realizzare nel lungo termine al principio di capitalizzazione composta, è facile capire che questo mix può davvero sprigionare un valore enorme già facilmente comprensibile grazie ad una semplice simulazione.
Basterebbe infatti considerare un versamento anche molto modesto nel suo importo, ma fatto per decenni, e subito si capirebbe come l’effetto mercato possa diventare dominante, prevalente, capace di restituire un contributo ben superiore rispetto ai premi
versati.
Il Fondo Pensione è quindi davvero un grande gesto di attenzione e di amore nei confronti delle persone care.
Il Fondo Pensione fa bene alle persone a cui vuoi bene!
2. IL FONDO PENSIONE FUNGE DA STRUMENTO DI PROTEZIONE
Molti bancari, molti assicurativi, anche molti consulenti, sono soliti chiamare in causa le polizze vita come strumenti impignorabili e insequestrabili, con il solo obiettivo di vendere il prodotto.
Non sempre la giurisprudenza le ha però enfatizzate e bollate come veri strumenti impignorabili e insequestrabili, perché, in talune circostanze, ci sono contesti in cui queste caratteristiche di protezione sono venute meno.
Al di là di questo, se le polizze vita vengono (qualche volta) a ragione considerate come efficaci strumenti di protezione, allora il Fondo Pensione non è certo da meno.
Anzi.
L’ordinamento ne sancisce infatti l’intangibilità.
Un'intangibilità che diventa addirittura assoluta in fase di costruzione della ricchezza pensionistica.
Nessuno, in sostanza, può metter mano ad un Fondo Pensione nella sua fase di versamento ed accumulo del capitale.
Il Fondo Pensione è pertanto anche un importante strumento di protezione patrimoniale!
3. IL FONDO PENSIONE E’ UNO STRUMENTO UTILE IN OTTICA SUCCESSORIA
Il momento dell'incasso delle prestazioni pensionistiche complementari è ad esclusiva discrezione dell’aderente.
Il quale, dunque, può ben decidere di utilizzare il capitale costruito al momento del pensionamento in forma di rendita, in forma mista rendita-capitale, in talune circostanze anche in forma di capitale.
L’aderente può anche però decidere di non utilizzare quel capitale, e convertirlo così in uno strumento di passaggio generazionale della ricchezza, con un preciso beneficiario che trarrà profitto della prestazione finale nel momento in cui l’aderente
passerà a miglior vita.
Il Fondo Pensione consente così di velocizzare e snellire il passaggio di una parte della ricchezza di una persona.
4. IL FONDO PENSIONE COME STRUMENTO AL SERVIZIO DELL’IMPRESA
Nelle aziende di medie e grandi dimensioni, con almeno 50 dipendenti, il flusso del TFR va per legge al fondo di tesoreria dell’INPS, e non rimane pertanto nelle effettive disponibilità dell’azienda.
Se il dipendente opta, invece, per la previdenza complementare, è questa la destinazione del suo TFR futuro.
Le aziende con meno di 50 dipendenti, mantengono invece il TFR dei dipendenti che non hanno aderito a forme di previdenza complementare in casa, e molto spesso usano quegli importi come fonte di autofinanziamento.
Queste aziende devono rivalutare quel TFR almeno dell’1,5% all’anno + il 75% dell’inflazione.
Di questi tempi non stiamo parlando di noccioline...
Nel 2022 il tasso a carico dell’azienda ha sfiorato infatti il 10%!
Se questo flusso va invece a previdenza complementare, non è affare dell’impresa (ma del fondo) rivalutare gli importi.
Oltre a questo, il TFR a Fondo Pensione prevede per l'azienda tutta una serie di sgravi, contributivi e fiscali, che possono essere sfruttati.
In aggiunta, mentre il TFR che rimane in pancia è un debito a bilancio dell’azienda, quando lo stesso va a previdenza complementare c’è una posta in attivo nel bilancio dell’impresa che ne migliora e ne alleggerisce il bilancio, rendendolo così più attraente
anche agli occhi del sistema bancario e dei potenziali finanziatori.
Lo dico sempre: previdenza è privarsi di poco oggi per non doversi privare di molto domani.
Perché certamente la pensione è un diritto, ma occorre vederla allo stesso tempo anche come un progetto di risparmio.
Non lo dimenticare.
Attivati allora quanto prima!
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